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Ecco cos’è successo oggi in Ucraina
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Andrea Ramani
2 anni fa
Le principali manovre militari e diplomatiche di un’altra caotica giornata di conflitto riassunte nel decoder curato dai colleghi di Teleticino

“Putin è l’aggressore, Putin ha scelto la guerra ed ora lui e il suo paese ne sopporteranno le conseguenze”. Così il presidente statunitense Joe Biden ha introdotto ieri sera il pacchetto di pesanti sanzioni contro la Russia. Poche ore dopo, al termine di un summit straordinario del Consiglio europeo, Ursula von der Leyen ha annunciato provvedimenti contro il paese ed i suoi cittadini. “Putin sta provando o soggiogare una nazione europea amica e sta tentando di ridisegnare la mappa dell’Europa con la forza. Deve fallire e fallirà”.

Tre fronti principali
Sul campo però l’avanzata delle truppe di Mosca è proseguita sui tre fronti principali: a sud dalla Crimea, a est dalle due autoproclamate repubbliche di Donesk e Lugansk, e da nord verso Kiev, dove i bombardamenti sono proseguiti tutta la notte. Queste le immagini di un missile russo intercettato nei cieli di Kiev attorno alle 03:20 ora svizzera. Dopo aver annunciato la mobilitazione generale poco prima di mezzanotte, attorno alle 6 di questa mattina il presidente ucraino Volodimir Zelensky è tornato a parlare alla nazione, sottolineando come il resto del mondo stia rimanendo a guardare senza intervenire. “Da ieri difendiamo il nostro paese da soli. Le forze più potenti del mondo guardano da lontano. Le sanzioni di ieri hanno forse convinto la Russia? Sentiamo nei nostri cieli e sulla nostra terra che non sono abbastanza”. Intanto sui vari fronti e nella capitale durante tutta la mattina sono proseguiti gli scontri. Alle 11:16 la diretta dell’emittente Rada è stata interrotta dall’avviso delle sirene.

Si riapre la via diplomatica?
Ma è difficile capire gli esiti e quantificare le vittime militari e civili. Il comando militare russo parla dell’avanzata delle proprie truppe, mentre quello ucraino dipinge l’eroismo dei propri soldati, ricordando le perdite nemiche, un migliaio prima che Zelensky, attorno alle 13:00 tornasse a parlare alla nazione, chiedendo un incontro con Mosca. “Mi rivolgo al presidente della Federazione Russa. Si sta combattendo in tutto il territorio ucraino. Sediamoci ad un tavolo negoziale per fermare la morte di tutte queste persone”. Poche ore dopo è arrivata la risposta di Putin, pronto ad inviare a Kiev una delegazione di rappresentanti della difesa, degli affari esteri e dell’amministrazione presidenziale. È probabile che il presidente cinese Xi Jinping, che ha avuto un colloquio telefonico con Putin, abbia contribuito a riaprire la via diplomatica.

Negoziati ma non a Kiev
Via che per il Cremlino non contempla la figura di Zelensky. Il presidente russo si è rivolto ai generali ucraini chiedendo di destituire l’omologo ucraino. Nel corso delle ore sembra sfumata la possibilità che il negoziato possa tenersi a Kiev, a profitto di Minsk o Varsavia. Intanto nel pomeriggio si è tenuto un incontro urgente dei capi di stato della NATO. In apertura di seduta il segretario general Jens Stoltenberg ha condannato l’aggressione russa: “Chiediamo al paese d’interrompere immediatamente le proprie azioni militari”.

Le mosse europee
Parallelamente il comitato dei ministri degli esteri del Consiglio europeo è giunto a Bruxelles per ratificare le sanzioni presentate ieri sera da Von der Leyen. È ancora in discussione la possibile estromissione della Russia dal sistema di pagamento SWIFT. Certo invece il congelamento degli asset europei di Vladimir Putin e del ministro degli esteri Serghei Lavrov. In serata arriveranno le decisioni definitive.

La scheda di Teleticino

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