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Dal 20 settembre scattano le nuove regole di viaggio
Lara Sargenti
3 anni fa
Per entrare in Svizzera le persone non vaccinate o non guarite dovranno presentare un doppio tampone e tutti i viaggiatori, vaccinati compresi, dovranno compilare un formulario d’entrata

Da oggi scattano le nuove regole per entrare in Svizzera. Nella sua seduta di venerdì il Consiglio federale ha infatti deciso di inasprire le regole di ingresso nel paese con lo scopo di prevenire un aumento delle infezioni dovuto al rientro dalle vacanze autunnali. Qui di seguito una serie di domande e risposta per dissipare dubbi sulle nuove disposizioni.

Cosa prevedono le nuove regole?
Le persone non vaccinate o non guarite all’entrata in Svizzera, indipendentemente dal Paese da cui provengono e dal mezzo di trasporto usato, dovranno presentare un test negativo (antigenico o PCR). Un secondo test dovrà essere effettuato tra il quarto e il settimo giorno dopo l’arrivo in Svizzera e il risultato dovrà essere trasmesso al servizio cantonale competente. Le persone che sono in possesso di un certificato covid o sono guarite sono esentate dal fare il test. Tutti i viaggiatori invece - indipendentemente se vaccinati o meno, guariti o risultati negativi a un test - dovranno compilare un modulo di entrata, il cosiddetto Passenger Locator Form, che permetterà ai Cantoni di effettuare controlli a campione per verificare se le persone non vaccinate o non guarite hanno presentato un test negativo all’entrata e il secondo dopo l’arrivo.

Ci sono eccezioni?
Non sono tenuti a effettuare un test e compilare il modulo i frontalieri, le persone in transito, chi trasporta merci e le persone provenienti da una regione di confine. In questo modo il Consiglio federale intende tener conto degli stretti rapporti commerciali, sociali e culturali in queste zone. Non sono inoltre soggetti all’obbligo del test i minori di 16 anni.

A chi si applica il nuovo regime: solo ai turisti o anche agli svizzeri che rientrano?
Al passaggio del confine tutte le persone non vaccinate e non guarite devono essere in possesso di un attestato di test valido, oltre ad aver compilato il modulo di entrata. Sono accettati sia i test antigenici rapidi sia i test PCR. A chi non è in grado di presentare l’attestato di test richiesto, l’Amministrazione federale delle dogane infligge una multa disciplinare di 200 franchi.

Gli abitanti delle regioni di confine potranno continuare a entrare in Svizzera senza un test, ad esempio per fare acquisti o visitare familiari e amici?
Al passaggio del confine, le persone che abitano nelle regioni di confine sono esentate sia dalla registrazione dei dati di contatto sia dall’obbligo di test. Il Consiglio federale tiene così conto dello stretto scambio economico, sociale e culturale esistente in queste regioni. Anche le persone che abitano nelle regioni di confine e sono vaccinate o guarite possono entrare in Svizzera liberamente.

Che tipo di test bisogna presentare?
All’entrata in Svizzera sono accettati sia i test antigenici rapidi sia i test PCR individuali o aggregati eseguiti da persone qualificate. In linea di principio, i test eseguiti prima della partenza sono a carico della persona testata. Per il secondo test è richiesto un certificato di test rilasciato tra il quarto e il settimo giorno dopo l’entrata in Svizzera. Il secondo test è a pagamento. Il risultato deve poi essere comunicato al Cantone competente. I test autodiagnostici non sono invece ammessi.

Perché è richiesto un secondo test dopo quattro-sette giorni e chi lo paga?
È richiesto un test dopo il rientro poiché le persone in entrata possono anche essersi contagiate poco prima della partenza e risultare ancora negative durante il periodo d’incubazione. Dal 1° ottobre, per le persone a partire dai 16 anni, i test che danno diritto a un certificato saranno a pagamento. Sono previste deroghe per i partecipanti a test ripetuti, sempre che siano rilasciati certificati di test, e per le persone che possono attestare mediante un certificato medico di non potersi vaccinare in modo completo.

Cosa succede se una persona non vaccinata e non guarita si presenta alla frontiera senza un test negativo?
In questo caso verrà inflitta una multa disciplinare di 200 franchi. Benché non le sia negata l’entrata, la persona è invitata a sottoporsi al più presto a un test. Sono inflitte multe disciplinari anche alle persone non vaccinate e non guarite che non notificano al Cantone il risultato del test tra il quarto e il settimo giorno dopo l’entrata in Svizzera.

Chi è responsabile di controllare che sia stato eseguito un test?
Spetta alle autorità di controllo alla frontiera (guardie di confine, polizia cantonale competente) eseguire controlli a campione all’entrata in Svizzera. I controlli non sono eseguiti sistematicamente, bensì in base ai rischi e a seconda della situazione e del rischio possono essere intensificati. I Cantoni sono inoltre tenuti a eseguire controlli a campione. Le persone entrate in Svizzera devono notificare il risultato del secondo test, unitamente alla conferma del modulo, ai servizi medici cantonali competenti attraverso un apposito sito Internet. I Cantoni dispongono così di tutti i moduli compilati e dei risultati del test.

Cosa succede se una persona vuole entrare in Svizzera senza aver compilato il modulo?
In tal caso, secondo l’ordinanza l’AFD e la polizia cantonale competente sono autorizzate a infliggere una multa disciplinare di 100 franchi. Inoltre se nel modulo sono fornite informazioni false, può essere avviato un procedimento penale ordinario.

Cosa succede se una persona risultata positiva al test si presenta alla frontiera?
Ovviamente non è possibile negare l’entrata ai titolari di un permesso di domicilio in Svizzera. In tal caso occorre però ordinare alla persona di mettersi direttamente in isolamento e annunciarsi al servizio medico cantonale entro due giorni. “Sarebbe sproporzionato multare questa persona, se è in grado di presentare un test”, rileva l’Ufficio federale della sanità.

Quali vaccini sono riconosciuti per ottenere un certificato Covid?
Come nei Paesi confinanti, non è prevista l’estensione dell’accesso al certificato COVID a tutti i vaccini della lista dell‘OMS. Alle persone vaccinate con un vaccino iscritto solo nella lista dell‘OMS è rilasciato un certificato COVID solo in casi eccezionali, ad esempio agli svizzeri all’estero che fanno rientro, ai cittadini di Stati terzi dell’UE che lavorano in Svizzera, ai collaboratori di organizzazioni internazionali e al personale diplomatico accreditato, agli studenti o ai professionisti.

Come fanno le persone provenienti da Paesi terzi (al di fuori del territorio dell’UE/AELS) ad accedere ai settori soggetti all’obbligo del certificato se sono state vaccinate, come le persone provenienti dall’UE/AELS, con un vaccino autorizzato dall’EMA o dall’OMS?
I viaggiatori provenienti da Paesi terzi vaccinati con un vaccino che presenta la stessa composizione di un vaccino autorizzato dall’EMA o è iscritto nella lista dell’OMS possono chiedere il rilascio di un certificato COVID in Svizzera. A tal fine possono rivolgersi al servizio competente presso il Cantone di entrata.

Cosa possono fare i turisti provenienti da un Paese terzo vaccinati con un vaccino non autorizzato dall’EMA?
Per accedere ai settori soggetti all’obbligo del certificato, queste persone devono sottoporsi al test.

Vi sono dei Paesi per i quali sarà obbligatoria una quarantena, anche con un test?
Attualmente nell’elenco dei Paesi a rischio dell’UFSP non figura nessun Paese. Non è quindi previsto alcun obbligo di quarantena dopo l’entrata in Svizzera. In futuro però non sono escluse modifiche dell’elenco dei Paesi a rischio. Non appena emergeranno nuove varianti preoccupanti, potranno nuovamente esservi iscritti gli Stati a rischio. In caso di entrata in provenienza da tali Stati potrà essere nuovamente imposta una quarantena.

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