Ticino
La nuvola in centro a Zurigo è ticinese
Redazione
2 anni fa
L’installazione per combattere la canicola sulla Turbinerplatz è stata realizzata dall’artista bellinzonese Nicola Colombo, famoso per aver realizzato opere simili a Bellinzona e Mendrisio

È ticinese la nuvola realizzata per combattere la canicola e installata sulla Turbinenplatz, una delle più grandi piazze di Zurigo. L’opera è firmata dall’artista bellinzonese Nicola Colombo, che ha già rinfrescato le piazze ticinesi (prima Piazza del Sole a Bellinzona e poi Mendrisio) con le sue nuvole. “Negli ultimi 15 anni le estati calde stanno diventando importanti e per noi sta diventando malauguratamente o beneauguratamente una fonte di lavoro”, spiega ai microfoni di Ticinonews.

Un sogno realizzato
Ora l’artista ha varcato il San Gottardo con le sue opere. Un sogno che si realizza, anche se il processo è stato lungo. “Era un nostro desiderio da tempo e ci siamo preparati per questo. Ci sono voluti due anni, con la pandemia che si è messa di mezzo e ha rallentato tutto. Ma quest’anno finalmente la nuvola è partita”.

Un’opera che fa discutere
L’opera è composta da un anello gigante in alluminio che domina il centro della zona da sei metri di altezza. L’installazione ha suscitato anche discussioni nella città sulla Limmat. Il quotidiano NZZ ha per esempio messo in discussione l’utilità dell’opera, racconta sempre Colombo. “Zurigo è molto combattiva, ma interessante. Il dibattito è accesso e la città viva”.

La nuvola rimane anche inverno
A differenza di quella installata a Bellinzona, la nuvola d’oltralpe è spogliata del suo telo perché dovrà durare tre anni. “Rimarrà installata anche inverno, anche se non funzionante”, aggiunge Colombo. Lo scopo della struttura è quella di rilasciare una nebbia rinfrescante per ridurre le temperature più calde: si aziona automaticamente a seconda della temperatura e quando diventa caldo diffonde goccioline talmente piccole da non bagnare i passanti. La “nuvola” consuma circa 7,5 litri di acqua al minuto, ovvero grosso modo un decimo di una normale fontana per l’acqua potabile. “Mi sembra di aiutare sia l’ambiente, che la nostra specie a sopravvivere questi momenti”, conclude Colombo.

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