Losone
Ex caserma, si punta a un polo culturale tramite PUC
©Gabriele Putzu
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Redazione
un mese fa
Il Municipio di Losone risponde alle critiche mosse da un’interpellanza che recentemente ha puntato il dito sullo stallo pianificatorio dell’ex caserma: “Nessun immobilismo, stiamo cercando di sbloccare la situazione”.

Malgrado i quasi 10 anni di discussioni e stalli sul futuro dell’ex caserma di Losone, il sogno del Municipio guidato dal sindaco Ivan Cantarin resta quello di sempre: veder vivere quest’area come polo culturale a beneficio del comune e della regione. Per ora è soltanto un sogno, ma negli ultimi mesi si sta lavorando con energia alla sua concretizzazione. “Non siamo immobili”, ha spiegato il Municipio in conferenza stampa, rimandando al mittente le accuse giunte di recente tramite un’interpellanza e dettagliando la propria strategia.

Cosa si intende fare

Un progetto c’è e si modula su due livelli, ha puntualizzato l’Esecutivo. Da un lato, poiché il sedime è stato decretato non edificabile dall’autorità giudiziaria (limitando quindi di molto la possibilità di pianificazione comunale), l’Esecutivo sta valutando, assieme al Dipartimento del territorio, un piano di utilizzazione cantonale (PUC). "Il PUC comporta un'attività che ha un riscontro regionale o cantonale”, sottolinea il sindaco Ivan Catarin. “D’altro canto, è come una pianificazione a PR, bisogna compensare le metrature che andremo a usare". Il vantaggio del PUC è però che le compensazioni non dovrebbero essere trovate solo a Losone, come in caso di piano regolatore, ma su tutto il Cantone.

Si punta sulla cultura

PUC a parte, su cosa si focalizza il progetto? "Ci siamo focalizzati soprattutto sulla cultura, in primis all'Accademia Dimitri”, prosegue il sindaco. “Nel resto degli spazi vogliamo concentrare un teatro di posa alle arti sceniche e avere una visione verso l'audiovisivo, come il Festival del film, il base camp e il CISA. Lo stabile è grande e rimarranno anche degli spazi a disposizione del comune".

Primi passi

Gli enti coinvolti hanno già sottoscritto lettere d’intenti, ma si è ancora in una fase embrionale. Per questo il comune sta lavorando in parallelo su un altro livello finanziariamente più concreto: da un lato, assicurarsi contratti d’affitto più lunghi con l’Esercito; dall’altro finalizzare l’insediamento dell’Accademia Dimitri. "Dal 14 aprile parte la nuova legislatura, quindi dipende molto dagli attori che ci saranno”, precisa Cattarin. “La prima entrata in materia è una discussione con l'Accademia Dimitri. Si tratterà di capire cosa possiamo portare noi a loro e cosa loro si aspettano da noi. Dall'altro lato ci sono sempre i militari, quindi si continuerà a dialogare con Armasuisse e vedere se c'è la possibilità di prolungare i contratti”.

Un terzo scenario

A questi due scenari se ne aggiunge un terzo: il comune, ricordiamo, aveva acquistato il sedime dell’ex caserma da Armasuisse per 4.5 milioni nel 2016, per poi essere decretato non edificabile dal Tram e dal Tribunale federale. Ma nel contratto d’acquisto, rimarca il Municipio, vi era una clausola di “riduzione del prezzo” che, in ogni caso, permetterebbe all’esecutivo di rivedere i termini dell’acquisizione qualora non sia possibile entro il 2027 procedere a una nuova pianificazione del comparto.