Ticino
Comunali 2024, l'analisi dei quotidiani ticinesi
©Gabriele Putzu
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Redazione
un mese fa
La corsa a Lugano tra Michele Foletti (Lega dei Ticinesi) e Marco Chiesa (UDC) ha trovato ampio spazio nei commenti. Pelli: "Evitato un pasticcio politico". Reggiani: "Un distacco tutto sommato rilevante".

All’indomani delle votazioni comunali, la conferma di Michele Foletti alla guida dell’Esecutivo di Lugano ha trovato ampio spazio sulle pagine dei quotidiani ticinesi. La corsa all’interno della stessa lista tra il leghista e il democentrista Marco Chiesa era stata infatti uno dei temi caldi della campagna. Dalle colonne del Corriere del Ticino, il direttore Paride Pelli parla di un “lieto fine” per (quasi) tutti, vista la conferma uscita dalle urne “di uno status quo che, sotto sotto, non dà troppi dispiaceri a nessuno”.

Perché ha prevalso Foletti

Per spiegare la vittoria di Foletti, Pelli ricorda come il Dicastero delle finanze, sotto la sua guida, sia stato amministrato “con giudizio e competenza, sebbene le previsioni non siano del tutto rosee”. La popolazione di Lugano ha preferito non “sterzare" verso Chiesa. A livello prettamente politico, invece, il risultato che ha visto Foletti precedere il candidato democentrista, evita, secondo il direttore dl foglio di Muzzano, un “pasticcio politico”.  Chiesa aveva infatti detto a più riprese di non voler rinunciare al suo seggio al Consiglio degli Stati ottenuto in novembre, e un suo successo avrebbe lasciato delle incognite, vista la mole di lavoro richiesta da una città come Lugano. Un sindaco a percentuale ridotta “avrebbe configurato una sorta di anomalia agli occhi dei cittadini”, mentre la possibilità, avanzata da alcuni, che l’eletto Chiesa cedesse poi l’incarico a Foletti, “sarebbe stato quasi un gioco delle tre carte, indegno nei confronti soprattutto degli elettori”. Adesso, se da un lato Foletti proseguirà con le sue idee su Lugano, Chiesa potrà sfruttare questo quadriennio per "studiare" da sindaco e, nel frattempo, svolgere la sua attività nella Camera alta.

La differenza in numeri

Alfonso Reggiani, caporedattore della cronaca del Luganese de laRegione, fa notare dal canto suo come il distacco tra i due sfidanti si ridurrebbe decisamente se non si considerassero i numeri emersi dal panachage. Foletti ne ha conquistati circa 500 in più rispetto a Chiesa. Nei voti preferenziali, il sindaco riconfermato ha invece preceduto il “senatore” di soli 102 voti. Il divario cresce invece di 229 consensi se si tiene conto delle schede senza intestazione, che a Lugano hanno raggiunto quota 22,19%. Da notare, infine, che nonostante il richiamo di vari presidenti di sezione a non disperdere voti, l’elettorato Lega-Udc ne ha consegnati 2’023 al Plr-Pvl, mentre gli elettori di quest’ultima lista hanno ricambiato con 1’955. Il Centro ha dato tanto sia al Plr-Pvl (933 voti) sia a Lega-Udc (920), e ne ha a sua volta ottenuti molti, rispettivamente 1’048 e 1'136.

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