Ticino
Truffa Covid, due condanne
Foto CdT
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Redazione
3 anni fa
Espulsi due cittadini italiani che hanno sottratto oltre un milione e mezzo di franchi allo Stato. Dovranno scontare entrambi oltre 3 anni di carcere

Oltre un milione e mezzo di franchi. È quanto hanno sottratto due cittadini italiani (un imprenditore e un medico dentista), che sono stati condannati oggi dalla Corte delle Assise Criminali di Lugano per aver perpetrato la più grande truffa ai danni della Confederazione nell’ambito dei crediti Covid. Secondo quanto riferisce La Regione entrambi sono stati ritenuti colpevoli di truffa ripetuta e falsità in documenti: il primo è stato condannato a 4 anni di carcere, il secondo a 3 anni e 4 mesi di detenzione. Nei confronti di entrambi il giudice Amos Pagnamenta ha pronunciato l’espulsione dalla Svizzera.

A mente della Corte i due imputati sapevano di ingannare lo Stato e attraverso documenti di autocertificazione hanno gonfiato le cifre d’affari delle loro società, riuscendo nel loro intento truffaldino. La loro colpa è stata giudicata grave dal presidente della Corte: “Hanno agito in periodo di crisi, approfittando di un ammortizzatore sociale destinato a chi davvero ne aveva bisogno” ha sottolineato Pagnamenta, specificando che entrambi gli imputati dovranno risarcire lo Stato per le somme sottratte.

Il procuratore pubblico Daniele Galliano aveva chiesto 5 anni di carcere per la mente del raggiro (l’imprenditore) e 4 anni per il medico-dentista. Gli avvocati difensori si sono invece battuti per una pena di 30 mesi, di cui 20 sospesi, per complicità in truffa per il principale imputato. Una pena massima invece di 8 mesi sospesi con la condizionale per il secondo imputato.

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