Ticino
TiMask: “Stiamo crescendo e abbiamo assunto nuove persone”
Redazione
2 anni fa
L’azienda va in controtendenza e sta conoscendo un periodo di espansione. Il direttore: “Anche per il futuro siamo molto positivi”

La realtà in calo delle aziende dedicate alla produzione di mascherine in Ticino non tocca la Timask. A dirlo è proprio il direttore Moreno Lazzaroni ai microfoni di Ticinonews. L’azienda di Ligornetto, nata durante la prima ondata per produrre mascherine locali ha una cifra d’affari che è in continuo aumento. Produce al momento mascherine chirurgie, dispositivo medico EN 14783:2019 Tipo IIR in una ventina di tinte e mascherine FFP2 NR con sette tinte, e ha da poco messo sul mercato le mascherine chirurgiche, dispositivo medico EN 14683 :2019 Tipo IIR, per ragazzi.

“La diversificazione è uno dei punti di forza”, spiega il direttore. “Nell’ultimo periodo non solo non ha dovuto licenziare personale ma ha addirittura creato ulteriori posti di lavoro. Ora a Ligornetto sono impiegate 13 persone, tutte residenti nella Regione e assunte con un contratto che aderisce al CCL del settore abbigliamento e moda, rispettando, già dalla primavera scorsa, i salari minimi che entreranno in vigore da dicembre, garantendo altresì assoluta parità salariale tra donne e uomini”, sottolinea.

La filosofia di innovazione tocca anche l’ambito delle certificazioni. L’azienda ha infatti ottenuto qualche mese fa la certificazione ISO 13485:2016, fabbricante di dispositivi medici, MEDICAL DEVICES e sta ultimando le pratiche per la ISO 9001, legata alla quality management. Il rispetto delle norme internazionali fa di Timask una realtà in crescita, moderna, sicura e con un clima ottimale per i suoi dipendenti. Interpellato da Ticinonews, il direttore Moreno Lazzaroni ha raccontato il momento della sua azienda. “Non so perché altre realtà si trovano in difficoltà, sono sicuro però del perché noi andiamo bene: abbiamo 83 prodotti, chi viene da noi a acquistare una mascherina trova un’ampia scelta”. Nessun problema per la concorrenza asiatica, che sta invece condizionando i concorrenti. “Anche per il futuro siamo molto positivi. Siamo strutturati, abbiamo creato una rete di vendita, trovato potenziali clienti che useranno la mascherina anche dopo la pandemia, da produttori del comparto Food ai lavoratori nel ramo farmaceutico, operatori sociosanitari e nell’artigianato in generale”.

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