Ticino
Ticino e Lombardia accelerano sui frontalieri
Redazione
4 anni fa
Scoppiano le polemiche su una lettera firmata dal presidente della Regione Lombardia e da Christian Vitta che chiede di velocizzare le trattative

Non si è mosso nulla per anni sull’accordo fiscale sui frontalieri, ora una lettera firmata dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e il Consigliere di Stato Christian Vitta sta gettando scompiglio al di là della frontiera. La missiva, datata il 30 aprile 2020, è indirizzata ai ministri dell’Economia di Roma e Berna. In sostanza Fontana e Vitta chiedono di ratificare il nuovo Accordo fiscale sulla tassazione dei frontalieri negoziato nel 2015.

“La Regione Lombardia e il Cantone Ticino ritengono essenziale che le rispettive autorità centrali trovino al più presto una soluzione che tenga conto degli interessi delle parti e che soprattutto permettano di uscire dall’attuale impasse creatasi attorno al rinnovo dell’accordo fiscale” si legge nella missiva. “Questa situazione di stallo concorre a nuocere alle parti, frenando il potenziale della cooperazione transfrontaliera, creando incertezze e tensioni, e soprattutto alimentando pregiudizi nei confronti dei lavoratori frontalieri”.

Con lo scopo di favorire lo “sblocco attuale”, le delegazioni di Ticino e Lombardia si sono riunite “5 volte per identificare gli eventuali ostacoli che si frappongono ad una firma a breve dell’accordo parafato nel 2015”, si continua a leggere. Non solo. Sono state elaborate anche delle “proposte di modifica” rispetto all’accordo parafato 5 anni fa. In particolare si chiede che il passaggio alla piena imposizione dei lavoratori frontalieri italiani deve essere “progressivo e tenere conto degli ammortizzatori che permetteranno una sostenibilità del nuovo carico fiscale”. Si propone quindi una soluzione differenziata: l’applicazione immediata del nuovo accordo per i nuovi lavoratori frontalieri e un regime transitorio limitato nel tempo per i frontalieri attuali. Inoltre si propone che almeno il 50% del gettito aggiuntivo generato dalla nuova tassazione sui frontalieri venga gestito dalla Regione (e non più direttamente versato ai comuni).

Dura reazione da parte italiana

Una lettera che ha provocato forti reazioni da parte italiana. Gli esponenti del Partito democratico Chiara Braga e Alessandro Alfieri ritengono che la Regione Lombardia si sia piegata “completamente a tutte le richieste ticinesi”. Fontana chiede al Governo italiano di “abrogare l’accordo del 1974, che regola oggi i rapporti tra i due paesi e la fiscalità dei frontalieri, per sostituirlo con un nuovo testo che peggiora addirittura l’accordo “parafato” dalle diplomazie nel 2015″ sottolineano Braga e Alfieri.

Anche l’ufficio frontalieri del sindacato OCST non ha apprezzato la tempistica. “La lettera è stata inviata senza nemmeno informare gli enti locali e le parti sociali e le condizioni richieste dai due esecutivi sono le peggiori possibili per i lavoratori e le comunità di frontiera in quanto riducono le persone a vere e proprie arance da spremere”.

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