Ticino
Riserve di energia, “Non risolve il problema”
foto Nicola Demaldi
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Redazione
2 anni fa
È crisi energetica in Svizzera e in Europa, i costi salgono alle stelle e gli scenari di un possibile blackout preoccupano

«Sul fronte energetico la situazione è tesa, non basta attendere, dobbiamo agire», così si è espressa oggi la ministra Simonetta Sommaruga. La responsabile del dipartimento federale dell’ambiente ha proposto una soluzione per ovviare a un manco di energia: «Obbligare da subito le aziende a disporre di riserve di energia idroelettrica nei mesi invernali».

«Un’assicurazione in caso di emergenza», così è stata definita la proposta, che tuttavia secondo il presidente dell’Azienda Elettrica Ticinese Giovanni Leonardi non va alla radice del problema. «Essendo la produzione indigena già non più sufficiente, la Svizzera, così come i paesi limitrofi, dipende dall’importazione, quindi non riusciamo a risolvere il dilemma mantenendo delle riserve per i periodi invernali. Così facendo si sposta semplicemente il problema ad altri periodi dell’anno».

La Svizzera è a rischio blackout? «Il rischio di blackout non è ancora così acuto - spiega Leonardi - ad ogni modo nel 2021 in Europa vi sono stati due casi. Ci avviciniamo a una situazione in cui la domanda è più alta dell’offerta ed essendo un libero mercato, i prezzi aumentano». Il rincaro però non è ancora stato percepito dalle economie domestiche: «L’economia domestica se lo ritroverà più tardi. In Ticino molti distributori hanno firmato contratti a medio lungo termine con AET e coloro che hanno coperto il fabbisogno saranno meno toccati dalle grosse variazioni di prezzo».

«L’idroelettrico oggi copre più o meno il 55% del fabbisogno, il nucleare il 35%. Si ritiene che il solare andrà a coprire quasi la metà del fabbisogno entro il 2050, ma siamo ancora molto lontani dal punto di vista tecnico e di coordinamento con l’Europa, il problema non è solo nostro. Bisogna ora trovare delle soluzioni e non è un esercizio semplice».

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