
Ci sono degli indagati per la frana caduta lo scorso 18 marzo sulla statale 34 del Lago Maggiore tra Cannero e Cannobio, costata la vita a un centauro ticinese, Roberto Rigamonti di Vacallo.
Si tratta, come riferisce La Regione, dei proprietari del terreno da cui si è staccata la frana. Inizialmente la proprietà dell'area era stata attribuita a una società del Liechtenstein, ma le verifiche col GPS e i riscontri dell'Agenzia del territorio hanno permesso ai carabinieri di Verbania di risalire ai veri proprietari, persone residenti a Milano.
La loro iscrizione al libro degli indagati è però solamente un atto dovuto. Sarà infatti l'inchiesta a dover chiarire a chi compete la messa in sicurezza della montagna.
Intanto proseguono a pieno ritmo i lavori di messa in sicurezza del tratto stradale. Sabato a Cannobio si terrà un nuovo incontro con l'ANAS, durante il quale dovrebbe essere decisa la data di riapertura della statale. Le ipotesi sono due, il 4 o l'11 aprile.
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