Ticino
Si aiutino le Pmi con il lavoro ridotto
Foto CdT/Gabriele Putzu
Foto CdT/Gabriele Putzu
Filippo Suessli
3 anni fa
Un’interpellanza del gruppo Ppd chiede che il Cantone aggiunga un 10% di lavoro ridotto e aiuti quelle ditte che non ne hanno diritto

In Ticino ci sono circa 34mila piccole e medie imprese, impiegano più di 150mila persone. Si tratta del “motore trainante della nostra economia”, sottolinea il gruppo Ppd in Gran Consiglio. Per questo con un interpellanza inoltrata oggi al Governo, i popolari democratici chiedono che si sostengano ulteriormente queste attività durante la crisi.

“Fino a questo momento si è riusciti a limitare chiusure e licenziamenti grazie all’importante intervento dello Stato, in particolare per quanto concerne le misure messe in atto dalla Confederazione. Ci riferiamo in modo particolare all’indennità di lavoro ridotto che garantisce all’azienda il pagamento dell’80 % dello stipendio”, scrivono i deputati Giorgio Fonio, Claudio Isabella, Lorenzo Jelmini, Nadia Ghisolfi, Maddalena Ermotti-Lepori, Paolo Caroni, Sabrina Gendotti, Claudio Franscella, Alessio Ghisla, Sara Imelli, Giovanni Berardi, Luca Pagani e Fabio Battaglioni. Nell’interpellanza si sottolinea come queste realtà imprenditoriali siano quelle toccate anche dal problema delle pigioni.

L’idea proposta è quella adottata dai cantoni di Vaud e Neuchâtel, che hanno deciso di riconoscere “un supplemento del 10 % che aggiunto all’80% versato dalle Casse Disoccupazione allevia i costi del personale delle varie aziende. Si precisa altresì che le aziende devono subire, secondo le disposizioni LADI, anche il costo di un giorno lavorativo per ogni dipendente per ogni mese di richiesta di lavoro ridotto”. Vi è poi il problema di chi è dipendente e titolare allo stesso tempo e finisce per non avere diritto all’orario ridotto.

Il gruppo Ppd chiede quindi che il Governo sostenga le imprese:

• tramite un contributo simile a quello erogato dai governi romandi;

• elargendo delle indennità cantonali straordinarie di disoccupazione a chi, con le norme federali attuali non ha diritto all’orario ridotto, come ad esempio i titolari che in realtà sono anche dipendenti.

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