Ticino
Rosso-verdi in presidio contro la politica dei permessi
Foto CdT/Crinari
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Redazione
4 anni fa
Una vasta rappresentanza scenderà in piazza lunedì 21 settembre davanti al Palazzo dei Congressi di Lugano per protestare contro il “caso permessi” emerso da Falò

Un “presidio antirazzista” per manfiestare contro le politiche del Dipartimento delle Istituzioni sulla scia del caso dei permessi sollevato da Falò. Questa la manifestazione organizzata per lunedì 21 settembre, a partire dalle ore 12, davanti al palazzo dei Congressi di Lugano, da folta rappresentanza di partiti rossi-verdi Forum Alternativo, Giovani Verdi, GISO, Movimento per il Socialismo, Partito Comunista, Partito Socialista, Partito Operaio e Popolare, syndicom, Unia, USS, Verdi, VPOD, in contemporanea alla riunione dell’ufficio Presidenziale del Gran Consiglio. Secondo gli organizzatori “le politiche del DI, sostenute dal Governo cantonale, hanno sistematizzato una prassi tipica di uno stato di polizia, in totale spregio delle leggi, della giurisprudenza consolidata e di tutte le altre garanzie che ogni stato di diritto deve assicurare a tutti e tutte contro ogni abuso di potere”.

“Si alimenta la guerra tra poveri”
Politiche che, per la rappresentanza rosso-verde, “hanno lo scopo di precarizzare sempre di più le lavoratrici e lavoratori, colpendo per primi gli stranieri, in modo da renderli più deboli e ricattabili. Un attacco ai diritti di tutte e tutti noi, perché attaccando una parte delle lavoratrici e dei lavoratori del cantone, si mettono in pericolo i diritti di tutte e tutti. Dividere la classe lavoratrice, alimentare una guerra tra poveri, per indebolire quell'unità necessaria alla difesa degli interessi collettivi: un disegno ben conosciuto e fin troppo chiaro”.

“Diritto di stato sottomesso a valutazione politica”
“Per stessa ammissione del Consigliere di Stato Norman Gobbi”, scrivono gli organizzatori, “l'applicazione del diritto è stato ed è ancora sottomesso a valutazione politica, a scelta di campo”. Un’”applicazione classista” del diritto e “un utilizzo sconsiderato e inaccettabile delle istituzioni, che devono essere sanzionati da chi queste istituzioni pretende rappresentare”. Per questo motivo, si legge infine, le organizzazioni firmatarie di questo appello organizzeranno un picchetto antirazzista e per il ripristino della legalità.

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