Ticino
Problemi in Procura federale: “Quali conseguenze per il Ticino?”
Foto CdT/Gabriele Putzu
Foto CdT/Gabriele Putzu
Filippo Suessli
4 anni fa
C’è maretta alla sede luganese del Ministero pubblico della Confederazione, Boris Bignasca e Giorgio Fonio esprimono preoccupazione

È notizia di questi giorni che negli uffici ticinesi del Ministero pubblico della Confederazione il clima che si respira non sia dei migliori. Si parla di “pubbliche umiliazioni e situazioni di mobbing”. Una situazione che preoccupa i granconsiglieri Giorgio Fonio (Ppd) e Boris Bignasca (Lega), i quali con un’interrogazione chiedono lumi al Consiglio di Stato.

In particolare i deputati sono preoccupati che la maretta negli uffici luganesi della Procura federale “potrebbe precludere inchieste importanti nella lotta alla criminalità economica in Ticino e Svizzera”. Al Governo chiedono anche chi sia oggi alla guida dell’antenna ticinese del Mpc, dopo che la responsabile è stata promossa a Berna.

Ecco le domande dei granconsiglieri:

1. Come si pone di fronte a queste notizie di mobbing in seno alla antenna luganese?

2. Non è preoccupato della situazione, che potrebbe precludere inchieste importanti nella lotta alla criminalità economica in Ticino e Svizzera?

3. Dal 1° marzo scorso la responsabile dell’antenna ticinese è stata nominata a Berna a capo dell’unità reati economici. È stata sostituita in seno all’antenna?

4. In caso di risposta negativa alla domanda 3, il Consiglio di Stato non è preoccupato per questo doppio ruolo che potrebbe minare il funzionamento dell’antenna?

5. In caso di risposta negativa alla domanda, cosa ne è stato del concorso indetto per la sua sostituzione?

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