Ticino
Molino, il giorno della verità
Foto © CdT/ Chiara Zocchetti
Foto © CdT/ Chiara Zocchetti
Andrea Ramani
3 anni fa
Alle 13:30 a Lugano avrà luogo la manifestazione degli autogestiti, cui si aggiungeranno partecipanti da tutta la Svizzera e da diversi centri sociali. Il clima resta teso nonostante i ripetuti appelli alla calma, emessi da ambo le parti

Mancano poche ore all’inizio della manifestazione a sostegno dell’autogestione. Un appuntamento annunciato la scorsa settimana per le 13:30 di questo pomeriggio, dopo le concatenazioni di eventi che hanno portato il tema dell’autogestione ad occupare le prime pagine dei giornali e finire anche sulle bocche di chi, fino ad ora, del destino dell’Ex Macello e dei Molinari era poco interessato.

La demolizione dell’ala dell’edificio che una volta - si dice nel quartiere - ospitava la bottega di un bravo fabbro, ha scatenato una profonda crisi istituzionale e compattato il fronte dei sostenitori di un progetto autogestito. Le centinaia di persone che fino a poco dopo le 18:00 di sabato scorso avevano manifestato pacificamente il loro sostegno per le strade di Lugano, oggi con buona probabilità saranno migliaia, animate dal medesimo intento.

Negli scorsi giorni il Partito socialista di Lugano e il Movimento per il socialismo hanno invitato ad aderire al corteo che partirà da Piazza Riforma. Anche sui canali di comunicazione del CSOA e su pagine legate a realtà alternative locali sono circolati a tambur battente gli inviti a scendere per le strade della città.

Uno dei flyer distribuiti prima della manifestazione
Uno dei flyer distribuiti prima della manifestazione

Anche la fitta rete dei centri sociali ha risposto agli eventi di sabato notte, solidarizzando con il Molino e lanciando un appello alla mobilitazione. “Sie werden teuer bezahlen, sie werden alles bezahlen! Il Molino non si tocca!” (Pagheranno caro, pagheranno tutto), recita un volantino circolato sulle pagine Instagram di gruppi autogestiti svizzeri, e non è escluso che dei manifestanti possano giungere dall’Italia.

Tutti questi elementi rendono delicatissima la situazione. Da giorni vengono lanciati appelli alla calma e a mantenere nei limiti la manifestazione. È convinzione diffusa che basterebbe un episodio violento per far esplodere la polveriera e scatenare una nuova serie di imprevedibili eventi.

Uno dei flyer distribuiti prima della manifestazione
Uno dei flyer distribuiti prima della manifestazione

Nel teorema non si può non considerare il ruolo che potrebbero avere gli esponenti di estrema destra. Un gruppo in netta minoranza rispetto agli autogestiti, ma capace di far scattare una reazione violenta attraverso la provocazione. Da tempo si consumano schermaglie notturne fra i due gruppi: l’ultima in ordine di tempo risale alla scorsa domenica in Piazza Riforma. A poche ore dagli eventi di sabato, inoltre, era rimbalzato sui social un video in cui diverse “teste rasate” festeggiavano davanti alle ruspe intente a demolire l’ala dell’ex macello. Anche per questo il CSOA sta facendo circolare una lista di consigli di comportamento per la manifestazione.

Siamo di fronte ad una serie di eventi imponderabili che configurano un nuovo punto di svolta per l’autogestione a Lugano. Come spiegato mercoledì ai microfoni di TeleTicino dal presidente del Consiglio di Stato, Manuele Bertoli, il dispositivo di sicurezza sarà gestito dalla Polizia cantonale.

Intanto, arrivano segnalazioni di blocchi di polizia in diverse aree del Cantone, in particolare nelle principali vie d’accesso verso sud.

Oltre a Ticinonews, anche TeleTicino seguirà il corso degli eventi in diretta a partire dalle 14:00, con finestre televisive puntuali allo scoccare di ogni ora. In caso di necessità verranno inoltre trasmessi aggiornamenti in tempo reale.

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