Ticino
Mascherine ticinesi, Tamò: “Calo dell’80%”
Immagine Sitisa SA
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Rispetto all’anno scorso le produzioni sono scese drasticamente e diversi sono stati anche i tagli del personale. I produttori preoccupati: “Ci vuole sostegno politico”

Il settore della produzione delle mascherine è stato sicuramente uno di quelli più toccati, in senso positivo, dalla pandemia. Le aziende ne hanno incrementato la produzione, soprattutto quelle locali. Ad oggi, però, lo stato di salute del settore è sofferente con livelli di produzione scesi fino all’80% e licenziamenti a tappeto.

“Situazione diversa rispetto all’anno scorso”
“Sicuramente la situazione attuale non è paragonabile alla situazione dell’estate scorsa”, ha spiegato ai microfoni di Ticinonews Federico Tamò, portavoce dell’Ordine dei farmacisti ticinesi e responsabile di Farmaconsult. “Si stima un calo fino all’80% rispetto ai volumi dell’anno scorso” e per questo motivo in molti sono stati “obbligati a ridurre posti di lavoro”.

Produzioni estere e importazioni
Produrre in Svizzera, si sa, è impegnativo soprattutto a livello economico. A fregare il settore specifico sono sicuramente la concorrenza estera e le importazioni da Cina ed Est-Europa; e a risentirne di più sono i lavoratori che vengono lasciati a casa a causa di tagli dolorosi nelle aziende. “In questo momento abbiamo attivi tre dipendenti ma abbiamo dovuto ridurre di trenta unità da dicembre 2020 e agosto 2021”, ha spiegato Claudio Romano responsabile della Sitisa di Sementina.

“Sostegno politico”
“Le importazioni del mercato asiatico arrivano con un prezzo di mercato nettamente inferiore rispetto ai nostri costi di produzione, si riesce a risparmiare dieci centesimi a mascherina”, ha spiegato Tamò. Producendo in Ticino, secondo i due produttori, si è sicuri della “qualità che è fondamentale” e anche per queto motivo chiedono un sostegno anche da parte della politica. “Siamo sensibili al tema perché le indossiamo sul viso e sono in contatto con le vie respiratorie. Difficilmente uno può andare in Cina a controllare come vengono prodotte”, conclude Romano.

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