Ticino
Le cure a domicilio in soccorso alla Carità
Foto CdT/Chiara Zocchetti
Foto CdT/Chiara Zocchetti
Redazione
3 anni fa
Per sgravare la struttura locarnese, che torna ospedale-Covid, i degenti con altre patologie saranno più facilmente presi a carico dai servizi di SPITEX

Il sistema ospedaliero ticinese si sta riorganizzando in previsione di un aumento dei ricoveri a causa di coronavirus. Alla Carità di Locarno, assieme alla clinica Moncucco uno dei due centri ticinesi dedicati alla cura dei pazienti infetti da Covid-19, è stata infatti ridotta la durata della degenza per i pazienti con altre patologie in favore di una loro presa a carico da parte dei servizi di cure a domicilio.
Lo spiega Gabriele Balestra, direttore di ALVAD (Associazione locarnese e valmaggese di assistenza e cura a domicilio), che precisa che si tratta di “pazienti che avrebbero dovuto restare in ospedale, ma che grazie alle grandi competenze acquisite dagli SPITEX negli ultimi anni, possono essere gestiti anche a casa.”

Partenariato strategico per il futuro
“Nella crisi – aggiunge il direttore di ALVAD – abbiamo dovuto fare un passo avanti e dimostrare che oggi riusciamo veramente a fare dell’ospedalizzazione a domicilio.” Questo apre a nuovi orizzonti al di là della fine dell’emergenza sanitaria: “Potere curare a domicilio ha due vantaggi. La persona dispone di più risorse, riuscendo a guarire più velocemente. Non da ultimo, non dovendo andare in una struttura, subisce meno il rischio di contrarre nuove infezioni.”
Per questi motivi e in quanto vicepresidente dell’associazione di categoria svizzera degli SPITEX, Balestra conclude con un auspicio: “La mia visione del futuro è un potenziamento delle cure a domicilio. Non sono solo io a dirlo: a livello svizzero se ne discute già da un paio d’anni.”

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