Ticino
Il lockdown non ha fermato la droga
Il commissario capo della Polizia cantonale Paolo Lopa.
Il commissario capo della Polizia cantonale Paolo Lopa.
Redazione
3 anni fa
Ieri è stato sventato un importante traffico di canapa, ma l’antidroga ticinese è stata molto sollecitata durante tutto l’anno

Duemila chilogrammi di canapa e hashish importati dalla Spagna al Ticino e poi spacciati nella nostra regione, per un valore complessivo di tre milioni di franchi. L’inchiesta anti-droga di cui è giunta notizia oggi, e che ha portato all’arresto di tre persone in Ticino e una in Spagna, è una di quelle grosse e ha impegnato gli agenti ticinesi per tre anni. “Per il Ticino sono cifre importanti”, ha spiegato il commissario capo Paolo Lopa, responsabile del servizio antidroga della Polizia giudiziaria. Quella che i tre uomini residenti in Ticino e di uno residente in Spagna. Un traffico che ha coinvolto, oltre al nostro cantone e alla Spagna, anche Francia, Olanda, Inghilterra e Italia.

Tanto lavoro per l’antidroga

Per quanto grande, questa è una delle tante inchieste antidroga della polizia ticinese. Infatti, sono circa novanta gli arresti da inizio anno, 1’300 le persone denunciate e tanta la sostanza sequestrata. Il confinamento primaverile, insomma, non ha fermato la droga: “La sostanza sul mercato ha continuato a esserci”, conferma Lopa. “Probabilmente arrivava attraverso altri canali o prevalentemente da nord, da altri cantoni”.

Il ritorno dell’eroina

Per quanto riguarda il mercato degli stupefacenti, a farla da padrona è sempre la canapa. Basti pensare che quest’anno ne sono stati sequestrati 81 chilogrammi di sostanza e 1’500 piantine. Ma non mancano cocaina, 18 chilogrammi, ed eroina, 13 chilogrammi. “Purtroppo anche eroina”, aggiunge Lopa, “sembrava essere un po’ dimenticata, invece è tornata alla ribalta”.

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