Sui campi di zucchine volano dei droni. Già impiegati in molte parti del mondo, questi apparecchi vengono ora utilizzati anche in campo agricolo in Ticino. Stefano Calvi della STI/Sky53 di Chiasso ha spiegato a Ticinonews cosa sono in grado di fare i due grossi droni che negli scorsi giorni si sono librati nei cieli di Cadenazzo, dove si è tenuta una dimostrazione rivolta a un gruppo di agricoltori del Piano. “Sono droni che pesano 25 kg a pieno carico. Riescono a distribuire i liquidi tramite una girante che è in grado di miniaturizzare la goccia, facendola diventare micron. Sono quindi attrezzati specificatamente per l’impiego agricolo. Ci sono poi altri apparecchi che grazie a dei sensori sono in grado di vedere come stanno le piante”.

“Fa per noi il lavoro sporco”
Gli agricoltori hanno potuto osservare con attenzione il drone mentre nebulizzava dell’acqua sopra un campo in una simulazione di un possibile trattamento. La tecnologia ha anche il vantaggio di arrivare in sicurezza dove spesso è difficile accedere. “Il drone è un ottimo partner: può infatti sacrificarsi nelle operazioni dove l’incolumità dell’uomo è a rischio. Il drone fa per noi il lavoro sporco ed è contento di farlo”, sorride Calvi. “L’uomo non è sostituito dalla robotica”, assicura il nostro interlocutore. “La tecnologia ci rende solo più veloci, dinamici e sicuri”.

Morfologia difficile
Un altro esempio di possibile utilizzo ci viene fornito da Stefano Fiorillo, agrotecnico di STI/Sky53. “Queste macchine sono perfette per il lavoro su terreni dalla morfologia complessa”, ci illustra.

Costo ancora proibitivo?
“L’esperimento ha funzionato bene” conferma un agricoltore del Piano, sicuro che queste tecnologie avranno spazio nel primario. Un interesse condiviso anche da altri agricoltori presenti alla dimostrazione. Al momento però, a frenare un’introduzione di questi apparecchi è soprattutto il costo.

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