Ticino
“Nessuno sa cosa succederà in autunno”
Francesco Volonté in diretta al TgEstate
Francesco Volonté in diretta al TgEstate
Il direttore sanitario della Clinica Sant’Anna Francesco Volonté ribadisce l’importanza delle misure di protezione e mette le mani avanti: “Non so se ci sarà la seconda ondata”

È di oggi la notizia che la Svizzera acquisterà presto il vaccino, in particolare la Confederazione concluderà il contratto con la società statunitense Moderna. A tal proposito Francesco Volonté, diretorre sanitario della Clinica Sant’Anna è intervenuto in diretta durante il TgEstate di Teleticino.

“Notizia positiva”
“È una notizia positiva, si parla tantissimo di questo vaccino perché è una delle armi che ci permetterà di tornare alla normalità o a qualcosa che assomiglia sempre di più a quello che vivevamo prima”, spiega Volonté. “Il fatto che la Confederazione riesca a stabilire un contratto significa che ci sarà un numero di dosi sufficiente per tutti”.

Situazione d’emergenza
La questione del vaccino è sempre legata dalla tempistica. Solitamente, lo ricordiamo, per sviluppare un vaccino ci vogliono anni. “In questi periodi di emergenza si sono bruciate certe tappe che non vuol dire che si è passati sopra ogni regola di sicurezza”, aggiunge il medico. “Sono comunque state rispettate tutte le regole e prima di arrivare sul mercato il vaccino è stato testato sull’uomo quindi sicuramente quando il vaccino arriverà sul mercato svizzero (che ha regole strette) sicuramente ci si potrà far vaccinare abbastanza velocemente”.

Misure di sicurezza troppo elevate?
I dati, nel Canton Ticino, sembrano essere stabili. Un altro tasso che si è normalizzato e abbassato è quello di mortalità. Proprio per questi motivi c’è chi pensa che si stia un po’ esagerando con le misure di sicurezza. “Se il numero di contagi rimane basso e il numero di decessi anche è probabilmente perché stiamo rispettando una serie di misure che possono sembrare draconiane che però danno i loro effetti”. E aggiunge: “Funzionano e consiglio di continuare”.

Pressione del corpo medico
“Cambiare le proprie abitudini e il proprio comfort costa”, spiega Volonté. E precisa: “Bisogna pensare che se oggi non siamo più in lockdown è grazie alle misure, grazie al fatto che il corpo medico mantiene la pressione sul corpo politico”. Pressione che ad oggi si focalizza sulle mascherine. Finora ancora facoltative se non sui mezzi pubblici il Cantone dovrebbe decidere a breve se imporle nei locali al chiuso. L’Ordine dei Medici ha inviato proprio ieri una raccomandazione al Consiglio di Stato con la firma di 519 medici per chiedere di andare verso questa decisione il prima possibile. Tra i firmatari, chiaramente, presente anche Volonté.

Verso l’inverno e la difficoltà di alcune misure
“I contagi vengono quando due persone si muovono in modo ravvicinato”, spiega. “Queste misure saranno più difficili da attuare in ambienti chiusi e con l’avvento della stagione fredda. Obbligare a mettere la mascherina mette una piccola pressione in più per proteggere (non si sa fino a che grado) e far realizzare alla gente che il virus c’è ancora e mantenendo certe buone abitudini”, asserisce.

“Non so se ci sarà la seconda ondata, nessuno sa cosa succederà in autunno”
La prossima stagione mette molti dubbi. Tra questi, quello della seconda ondata che sarà difficilmente riconoscibile a causa dei casi di influenza stagionale “normali”. “Sarà difficilissimo identificare i casi Covid e non. Quello che si sa oggi si apprende dagli altri virus è che con la stagione fredda le persone stanno più vicine per questo è pensabile che il virus circolerà. Non so se ci sarà la seconda ondata. Ma nessuno saprà quello che succederà in autunno”.

Guarda l’intervista integrale a Francesco Volonté

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