Ticino
Coprifuoco negli USA: “Se esci, ti arrestano”
Redazione
4 anni fa
Amos Sussigan, sceneggiatore ticinese che vive a Los Angeles, racconta le tensioni negli USA: dal coronavirus alle proteste per George Floyd

L’omicidio di George Floyd è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Le tensioni sociali legate al Covid, gli episodi di violenza nei confronti di persone di colore e l’incapacità del Governo di gestire la situazione sanitaria prima e quella di protesta poi, hanno portato gli Stati Uniti ad essere continuamente in stato di agitazione. Ma capire a più di otto mila chilometri di distanza cosa realmente succede è davvero difficile. Per questo motivo i colleghi di Radio3i hanno raggiunto Amos Sussigan, sceneggiatore ticinese che vive e lavora a Los Angeles.

Coprifuoco a causa delle proteste
“La situazione è abbastanza tesa. Ci siamo ritrovati non solo in lockdown da coronavirus ma anche in lockdown restrittivo per via del coprifuoco nelle città dopo la morte di George Floyd” spiega Amos. E aggiunge: “Se prima almeno avevi la possibilità di andare a fare la spesa oggi non puoi più perché alle 13 è tutto chiuso, non si può nemmeno fare la spesa”.

Manifestazioni e proteste più volente

“Quando ci sono le proteste l’obiettivo è cercare di mettere una luce su tutti i maltrattamenti della polizia nei confronti delle persone di colore che qua in America sono pesanti”. Ma, c’è chi in occasione delle manifestazioni spacca vetrine e saccheggia negozi. “Sia in estrema sinistra che in estrema destra se ne approfittano per fare casino: bruciano auto e rompono vetrine” prosegue Sussigan.

Tensione sociale alle stelle

La tensione sociale negli Stati Uniti è alle stelle. La gente è chiusa in casa da tre mesi e la disoccupazione è salita a circa 44 milioni di persone nel periodo della pandemia. “La maggior parte delle persone in disoccupazione è di colore. C’è chi ha pochi soldi e si trova in difficoltà”. Inoltre, “nei giorni precedenti all’omicidio di Floyd ci sono stati altri due episodi di violenza e se questi si combinano insieme sono una vera e proprio ricetta per il caos”.

Covid e Floyd

Ma il Covid non è sparito con la morte di George Floyd, anzi. Il coronavirus ha colpito in modo molto violento il Paese, giornalmente si registrano ancora più di mille morti e venti mila casi. “A livello politico il Covid non esiste più” asserisce Amos. E aggiunge: “Durante le proteste chiaramente le distanze non vengono mantenute, chi protesta solitamente ha le mascherine ma se la Polizia attacca con i gas lacrimogeni la gente tossisce e sicuramente questo non va a favore del contenimento della pandemia”.

“Se esci possono arrestarti”

“Alcuni negozi sono rimasti sempre aperti, come quelli delle armi, per la marijuana o per il vino”. In California - spiega - “non avevamo troppe restrizioni”. Ma ora le cose sono cambiate. Dall’inizio delle manifestazioni tutti i cittadini hanno ricevuto una chiamata in cui spiegavano l’entrata in vigore del nuovo coprifuoco, dalle 13 alle 5 del mattino. E se si esce? “Possono arrestarti. Non puoi nemmeno più fare la spesa o ordinare da mangiare, sembra il terzo mondo”.

Problemi con le riprese

Amos sta lavorando a “Space Jam 2” e, chiaramente, anche il suo modo di lavorare è un po’ cambiato a causa della pandemia. “Gli studios di Warner Bros e Disney erano particolarmente preparati. Lavoriamo da casa e facciamo sempre due riunioni al giorno. Per noi che lavoriamo con l’animazione non ci sono problemi perché facciamo tutto al computer”. Ma per quanto riguarda i film? “Con i ‘live action’ ci sono più dilemmi. Space Jam è un po’ animazione e un po’ film e ci mancano delle riprese da fare. Il grande problema che abbiamo è che i ragazzi protagonisti con cui abbiamo girato le prime scene ora sono cresciuti troppo e stiamo cercando di trovare una soluzione”.

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