Ticino
Consumo di energia, crollo maggiore in Ticino durante il lockdown
Un’immagine di Lugano scattata l’11 marzo dopo l’annuncio dello Stato di necessità. Foto CdT
Un’immagine di Lugano scattata l’11 marzo dopo l’annuncio dello Stato di necessità. Foto CdT
Redazione
4 anni fa
La richiesta è diminuita del 15% nel nostro Cantone. Il direttore AET Pronini: “Rete stabile, non abbiamo avuto problemi”

La pandemia di coronavirus e le severe restrizioni imposte in primavera hanno avuto effetti anche sull’uso di energia: nel mese di aprile in Svizzera sono stati consumati 4’300 gigawattora (GWh) con un crollo di circa il 12% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Già in marzo, all’inizio del lockdown, la richiesta di energia è diminuita del 5%, ha indicato oggi su Twitter l’Ufficio federale dell’energia (UFE), aggiungendo che per il mese di maggio si attende un risultato simile ai dati registrati ad aprile.

In Ticino il calo è stato maggiore rispetto al resto della Svizzera, conferma il direttore AET Roberto Pronini ai microfoni di Radio 3i. “Abbiamo avuto un consumo a marzo e aprile vicino a quello di maggio. In Ticino abbiamo avuto un calo anche del 15%, maggiore nel resto della Svizzera. Per fortuna è successo in un periodo in cui la rete è stabile. Non abbiamo avuto particolari problemi. È un po’ come quando le industrie chiudono ad agosto”.

Anche se le persone hanno impiegato più elettricità in casa, ad esempio con l’impennata del telelavoro, ciò non ha compensato il minor consumo energetico riconducibile alla chiusura di ristoranti, bar, scuole e negozi, nonché la riduzione dei trasporti pubblici. “Abbiamo visto un cambiamento nella curva del consumo, che saliva alla sera e al mattino preso, ma non a mezzogiorno. Con le industrie chiuse e le persone che lavoravano da casa, non c’è stato un gran consumo”.

Riguardo alla situazione attuale, i consumi “sono tornati ai livelli dell’anno scorso”, conferma Pronini, osservando che confrontare un anno con l’altro dipende anche dalla temperatura. “A luglio per esempio abbiamo avuto temperature più fresche e il consumo è stato più basso. Nella settimana in cui c’è stata la canicola invece abbiamo avuto un consumo maggiore dovuto ai condizionatori”. Il resto dell’anno, conclude Pronini, resterà nella media, con un buco di consumo tra marzo, aprile e maggio.

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