Confine
Sul Lago Maggiore in Vespa per beneficenza
Foto da Facebook
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Marco Jäggli
3 anni fa
Alessandro Pozzi attraverserà il lago da Cannero a Luino per raccogliere fondi per i bambini colpiti da malattie oncoematologiche, su un motociclo registrato come natante. Parte dell’iniziativa passerà anche dal Ticino

Attraversare il Lago Maggiore su una Vespa d’epoca montata su un pattino di salvataggio, il tutto per sostenere i bambini colpiti da malattie oncoematologiche: questa l’impresa che Alessandro Pozzi, rappresentante di cellulari del Varesotto e titolare dell’associazione “Due Ruote Per la Vita”, punta a realizzare il prossimo 13 giugno. Ci vorranno circa 2 ore per completare i circa 6 chilometri della traversata, in quanto il complesso sistema di pale, pulegge e cinghie che propelle la scialuppa non garantisce velocità straordinarie, come ci ha raccontato lo stesso Alessandro, da noi raggiunto telefonicamente. I proventi dell’iniziativa, ci ha spiegato inoltre, andranno alla Fondazione Giacomo Ascoli per contribuire alla cura dei pazienti oncoematologici pediatrici dell’ospedale di Varese. La barca porterà il numero 27 in onore del 27 febbraio 1993, giorno di nascita proprio di Giacomo Ascoli, scomparso a 12 anni nel 2005 per un linfoma non Hodgkin.

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Con o senza restrizioni
L’impresa benefica verrà realizzata in ogni caso, pandemia o meno: “Vedrete che per giugno la situazione si sbloccherà, ma se non si sblocca io la traversata la faccio lo stesso”, ci ha raccontato l’autore dell’iniziativa, che partirà da Cannero Riviera, sponda piemontese del lago, per raggiungere Luino sulla sponda lombarda. Un attraversamento del confine regionale che in tempi normali non sarebbe un problema, ma che in epoca pandemica rischia di cozzare con le restrizioni di movimento interregionali italiane. Restrizioni che però si sente di superare sia per l’intento positivo che per i pochi rischi epidemiologici dell’iniziativa: “Non vedo che danni potrei fare da solo in mezzo al lago, poi se ci sarà gente a riva controllerà la Polizia”.

Si passa anche dal Ticino
La traversata di Alessandro Pozzi non coinvolgerà direttamente né il Ticino né le acque territoriali svizzere. Tuttavia, un corteo di motocicli, dalle Vespe alle Harley Davidson, farà parte dell’evento (restrizioni permettendo) e attraverserà il confine nel Locarnese per poi rientrare in Italia nella zona Luino, dall’altro lato del lago: “L’idea è proprio passare dal Ticino”, ci spiega, “in totale ci aspettiamo un 3-400 motocicli e a breve estenderemo l’invito a tutti i circoli nautici ticinesi, abbiamo già avuto qualche contatto ad Ascona”. L’obiettivo è dare più risalto possibile all’iniziativa benefica e raccogliere il maggior numero di donazioni. Inoltre si è cercato di coinvolgere i Vespa club di Zurigo e di altre città svizzere.

Dalle steppe al lago
Alessandro, appassionato di Vespe d’epoca, dal 2016 ha unito la sua passione alla voglia di aiutare gli altri, compiendo diversi viaggi di beneficenza dalla Mongolia, alla Russia, fino ad Armenia, Georgia e Azerbaigian. Ma anche in Bielorussia, dove ha raccolto fondi per i bambini colpiti dalle malattie derivanti dal disastro di Chernobyl. Iniziativa ovviamente bloccate dalla pandemia ma che non hanno fermato la sua voglia di darsi da fare e che l’hanno spinto a “riciclarsi” in quest’insolita veste, tentata solo nel ‘52 sul Canale della Manica e nel 2017 sullo stretto di Messina da Francesco Foti, amico dello stesso Alessandro Pozzi e tristemente scomparso di recente per un brutto male.

Una Vespa? No, un natante
Con grande sorpresa dello stesso pilota, visto che le acque del Lago Maggiore bagnano diverse nazioni e sono dunque considerate sono acque internazionali, Alessandro si è trovato a dover registrare la Vespa come natante: “Si tratta forse del primo caso al mondo”, ci ha raccontato, divertito, “non lo sapevo nemmeno io ma questo prevede la legge”. Ma come si fa a immatricolare una Vespa come un’imbarcazione? “Ho chiesto a chi di mestiere e la soluzione è stata di immatricolare il motore. Abbiamo registrato il motore, non la barca e questo ci ha consentito di essere a norma”. Anche perché “d’estate in Italia il Lago Maggiore è di competenza della Guardia Costiera, quindi la situazione è complicata”.

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