Confine
Strage Mottarone, “abbandonati da tutti”
Redazione
2 anni fa
A un anno della tragedia la mamma di una delle vittime chiede “verità e giustizia”

“È passato un anno, ma nessuno si è fatto sentire. Ci hanno tutti abbandonato, non ci hanno fatto neanche le condoglianze. È peggio del ponte Morandi”. Lo afferma la mamma di Elisabetta Personini e nonna del piccolo Mattia, 2 delle quattordici vittime del Mottarone.

“Vogliamo la verità”
“Vogliamo conoscere la verità e che giustizia sia fatta in fretta”, aggiunge la donna, mentre cammina sulla montagna dove oggi, anniversario dell’incidente alla funivia, è in programma l’inaugurazione di un cippo ai caduti e una messa. “Fare giustizia è doveroso, la città di Stresa lo chiede con forza e vi abbraccia tutti”, ha detto dal canto suo la sindaca della cittadina sul Lago Maggiore, Marcella Severino, rivolgendosi ai parenti delle quattordici vittime nell’anniversario della tragedia del Mottarone.

“C’era solo silenzio”
All’inaugurazione del cippo commemorativo la prima cittadina, visibilmente commossa, ha ricordato quando la cabina n.3 della funivia che dalle sponde del lago sale in cima alla Montagna è precipitata. “Ricordo la disperata ricerca di un battito, di un respiro tra tutti quegli zainetti simbolo di un giorno che doveva essere di festa - ha sottolineato - Invece c’era solo silenzio. Poi qualche giorno dopo le coltellate, quando si è scoperto che forse si poteva evitare...”.

La tragedia
Il 23 maggio 2021, lo ricordiamo, verso mezzogiorno si è verificato un tragico e inaspettato incidente. Mancavano pochi metri all’arrivo dei passeggeri in vetta quando il cavo che trainava la funivia si è spezzato e la cabina ha iniziato a viaggiare verso valle a velocità altissima. La caduta della cabina è costata la vita a ben 14 persone, su 15 passeggeri. L’unico sopravvissuto alla tragedia è Eitan Biran che oggi ha 6 anni.

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