Ticino
Chiesa vuole che i presidenti UDC siano retribuiti
Foto © CdT/Gabriele Putzu
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Keystone-ats
4 anni fa
Secondo il Consigliere agli Stati ticinese senza remunerazione solo i ricchi potranno candidarsi alle elezioni, tradendo la vocazione “popolare” del partito

Il consigliere agli Stati Marco Chiesa smentisce quanto riportato erroneamente questa mattina dall’agenzia Keystone-ats secondo la quale avrebbe richiesto una retribuzione come condizione per l’accettazione della carica di Presidente: “io non l’ho mai chiesto”, ha specificato Chiesa alla stessa Keystone, specificando di aver parlato solo in termini generali. In un'intervista pubblicata oggi dal Tages-Anzeiger, il 45enne ticinese aveva detto infatti di essere sempre stato favorevole a un indennizzo finanziario per il presidente dell'UDC, altrimenti solo i ricchi possono candidarsi alle elezioni. "E noi non siamo un partito d'élite, siamo un partito popolare", aggiunge. Ora spetta alla direzione del partito decidere in merito.

La situazione negli altri partiti
Il presidente uscente del Partito socialista (PS), Christian Levrat, riceve 50'000 franchi di compenso più 10'000 franchi per le spese. Anche nel Partito popolare democratico (PPD) e in quello liberale radicale (PLR), la retribuzione per la presidenza del partito è di circa 50'000 franchi per un lavoro equivalente a un penso del 40-50%.

L’iniziale rinuncia
Nell'intervista Chiesa dice che inizialmente ha rifiutato la presidenza a causa del suo lavoro di direttore di una casa di riposo, che nel frattempo ha lasciato. Poi - spiega - ha rinunciato al posto non solo per una eventuale elezione alla testa dell'UDC, ma anche perché era sempre più incompatibile con il mandato di membro del Consiglio degli Stati. Se viene eletto, l'attuale vicepresidente del partito dice di voler essere un presidente vicino al popolo. Egli intende occuparsi dei cantoni di confine "anche di più" del presidente uscente Albert Rösti e del suo predecessore Toni Brunner.

Si voterà il 22 agosto, con un solo rivale
Il presidente dell'UDC sarà eletto alla riunione dei delegati del 22 agosto a Brugg (GA). Il consigliere nazionale argoviese Andreas Glarner ha ritirato la sua candidatura, mentre per ora rimane ancora in corsa il consigliere nazionale zurighese Alfred Heer.

Secondo Marco Chiesa per rimettere in forma il più grande partito svizzero dopo le recenti sconfitte elettorali occorrono più passione e motivazione "per lottare con tutta la forza necessaria per gli interessi del nostro Paese e del suo popolo".

Le parole d’ordine
In Ticino - ha ricordato - il motto "Prima i nostri" è stato formulato già anni fa. Ora si potrebbe mutarlo in "la Svizzera prima di tutto". Ciò - aggiunge - non comunque ha nulla a che fare con le linea del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Questa settimana, il comitato direttivo dell'UDC nazionale vuole discutere sulla decisione della commissione cerca di proporre come candidato alla presidenza solo il consigliere agli Stati ticinese.

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