Ticino
Case anziani, è il momento di rivedersi
Redazione
4 anni fa
Da lunedì le strutture ticinesi riaprono parzialmente. Catelli: “C’è un servizio di riservazione, nonché spazi dedicati”

Dopo oltre due mesi di lontananza, da lunedì 8 giugno nipoti e figli potranno riabbracciare i propri parenti residenti nelle case anziani ticinesi. Le visite saranno infatti nuovamente ammesse in base alle nuove direttive emanate lo scorso 29 maggio. Non si tornerà tuttavia alla situazione precedente alla pandemia. Ci sono precise regole da osservare. Per sapere a cosa si va incontro e come si sono preparate le case anziani, Radio 3i ha interpellato Eliano Catelli, presidente dell’Associazione dei direttori delle case per anziani della Svizzera italiana (ADiCASI).

“Le case anziani hanno predisposto un servizio di riservazione. Non si tratta di una riapertura, ma visite su appuntamento. Bisogna chiamare la casa anziani, fissare un appuntamento e poi presentarsi all’orario prestabilito” precisa Catelli. “Le case hanno allestito degli spazi dedicati, dove le distanze sociali sono assicurate o dove è possibile ottenere il materiale necessario (mascherine, disinfettati, camici) per fare una visita in tutta sicurezza. Il personale è formato per supervisionare queste visite” prosegue Catelli. “Contiamo anche sulla collaborazione e responsabilità dei famigliari ad attenersi alle disposizioni”.

Il lockdown è stata una prova dolorosa per quanto riguarda la solitudine e la distanza. Come hanno vissuto gli ospiti delle case anziani questo periodo? “Non è stato sicuramente facile per i nostri residenti, ma è corretto e doveroso dire che le strutture si sono adoperate per rendere questo momento meno difficile possibile” sottolinea ancora Catelli. “Sono state organizzate molte attività terapeutiche, di intrattenimento individuale. Il vantaggio di essere in una comunità come una casa anziani, che conta un minimo di 80-90 persone fino a 350, fa si che i contatti sociali siano stati mantenuti. I residenti hanno potuto vedere quotidianamente persone, condividere le loro emozioni e avere qualcuno accanto. Adesso però è giunto il momento di rivedersi con i propri cari senza l’utilizzo di dispositivi tecnologici o una parete divisoria”.

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