Ticino
Attivissimo lavora per il Governo italiano? Il caso finisce in Parlamento
Attivissimo lavora per il Governo italiano? Il caso finisce in Parlamento
Attivissimo lavora per il Governo italiano? Il caso finisce in Parlamento
Redazione
6 anni fa
Il noto cacciatore di bufale al centro di un’interrogazione parlamentare dei 5 Stelle sui suoi rapporti con il Ministero dell’Istruzione

I parlamentari italiani a caccia del… cacciatore di bufale. Paolo Attivissimo, giornalista molto noto in Ticino, è infatti al centro di un’interrogazione parlamentare firmata dai deputati Giuseppe L’Abbate e Mirella Liuzzi, entrambi del Movimento 5 Stelle.Lo scorso 9 febbraio la Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini aveva lanciato la campagna #BastaBufale, un appello contro le fake news i cui primi sottoscrittori della raccolta firme sono quattro tra i debunker più conosciuti in Italia: David Puente, Michelangelo Coltelli, Walter Quattrociocchi e, appunto, Paolo Attivissimo. Questa campagna si è successivamente sviluppata, dapprima con un importante convegno organizzato alla Camera dei deputati e in seguito con un “Decalogo Anti-Bufale”, un progetto di educazione civica digitale per il contrasto all'informazione spazzatura destinato a 4,2 milioni di studenti delle scuole medie e superiori.I due parlamentari pentastellati hanno quindi voluto chiedere, con un’interrogazione al Ministero, quale genere di accordo sia stato stretto tra il Governo coinvolto nel progetto e i quattro debunkers, dal genere di attività prevista agli eventuali costi per la loro collaborazione. Domande che erano state ispirate dalla curiosità di molti utenti social, che questo autunno su Twitter avevano chiesto un commento direttamente ad Attivissimo, le cui risposte erano state però evasive e stizzite, esacerbando ancora di più gli animi.Alla luce dell’interrogazione parlamentare, Ticinonews ha ritenuto doveroso chiedere lumi al “cacciatore di bufale”, che risiede da tempo nel nostro Cantone, sulle modalità di collaborazione con le istituzioni italiane, ottenendo, però, scarsa soddisfazione: "Perché togliere il passatempo ai troll? – ha risposto Attivissimo a una nostra email, inviata a fine dicembre - Lasciamo pure che si trastullino con questo dramma, se non hanno niente di più costruttivo da fare sotto le feste, e aspettiamo che l'interrogazione riceva risposta attraverso i canali istituzionali. Dico solo che se si aspettano grandi rivelazioni, resteranno piuttosto delusi. Del resto, lo sanno tutti che io sono pagato dai Rettiliani".Una risposta chiaramente non esaustiva e le successive richieste di chiarimento non hanno avuto miglior esito: “Per ora, visto che c'è un'interrogazione parlamentare che deve seguire il suo iter, preferisco non dire altro oltre a quello che ho già scritto. La mia collaborazione è descritta nel mio blog e c'è davvero poco da dire”, glissa Attivissimo. Purtroppo molto difficilmente avremo una risposta dal Parlamento dato che, come Paolo Attivissimo saprà, la Legislatura è terminata, con le Camere che sono state ufficialmente sciolte lo scorso 28 dicembre in attesa delle prossime elezioni politiche del 4 marzo. Con un nuovo Governo e un nuovo Presidente della Camera, questa interrogazione parlamentare è quindi, con ogni probabilità, destinata a finire nel dimenticatoio.

Le uniche informazioni a disposizione dei cittadini rimangono quelle del blog di Attivissimo, ma in un post datato 20.12.2016, quindi antecedente alla realizzazione dei progetti in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione , post in cui affermava: “La Presidenza della Camera mi ha semplicemente chiesto di moderare una mattina di dibattito sulle bufale (fatto) e la Presidente Boldrini mi ha citato fra gli esperti che le daranno una mano nella sua iniziativa per contenere i danni causati dalle false notizie arruffapopolo e acchiappaclic. (…) Non sono stato arruolato, assunto, messo sotto contratto (…)”. Mentre, per quanto riguarda gli eventuali pagamenti, sempre nel post del dicembre 2016: “Non ho chiesto alcun compenso e la Presidenza della Camera non me ne dà. Mi rimborsa le spese di viaggio e basta; sono andato a Roma per questo incarico una sola volta e il resto della collaborazione si fa via Skype, Hangout e simili”.

Per il 2017 il dubbio pertanto resta. A meno che qualche debunker non faccia (finalmente) luce sulla questione…

MS

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