Ticino
Al fotografo Ely Riva la Chiocciola 2020 di Slow Food
Redazione
4 anni fa
Il riconoscimento, che premia personalità di diversi settori che si sono distinte per il loro rapporto con il territorio, è stato consegnato in occasione dell’assemblea annuale di Slow Food Ticino

La Chiocciola Slow Food 2020 va al fotografo ticinese Ely Riva, premiato per la sua “immensa conoscenza del nostro territorio, di cui ha illustrato praticamente ogni angolo, con incedere lento e naturale”.

Il riconoscimento, che premia personalità di diversi settori che si sono distinte per il loro rapporto con il territorio, è stato consegnato a Ely Riva in occasione dell’assemblea annuale di Slow Food Ticino, svoltasi nel week end presso l’Hotel Ristorante Bigatt, a Lugano-Paradiso. Durante la riunione il presidente uscente Franco Lurà è stato riconfermato per un altro mandato.

Diversi partecipanti all’assemblea, che in marzo era stata rinviata a causa della pandemia, hanno sottolineato come un effetto – positivo – dell’interruzione di numerose attività e il confinamento della popolazione per il Covid-19 sia stato proprio quello di indurre molte persone a riflettere maggiormente sul cibo e a cercare di approvvigionarsi presso produttori locali. Un’evoluzione decisamente in linea con la filosofia di Slow Food, il movimento internazionale che promuove un approccio sostenibile per tutto quanto ruota attorno al cibo.

La tradizionale Chiocciola di Slow Food è stata assegnata quest’anno al fotografo ticinese Ely Riva, che nei suoi scatti predilige una costante introspezione, “con un’attenzione pacata e riflessiva al soggetto da cogliere, con i giusti tempi e la giusta misura, un atteggiamento slow, lontano anni luce dalle seduzioni della fretta e del facile risultato”, ha sottolineato il presidente Franco Lurà nella motivazione del riconoscimento.

L’assemblea dei soci è stata anche l’occasione per uno scambio di impressioni sugli effetti della pandemia, che sembra avere dato una spinta all’interesse fra la popolazione per la qualità e la provenienza del cibo. Lo slogan di Slow Food per un cibo “buono, pulito e giusto” ha così trovato nuovo slancio anche in Ticino, grazie, tra l’altro, alle iniziative di alcuni produttori che le restrizioni del confinamento hanno spronato a immaginare nuovi canali di distribuzione per raggiungere il consumatore. Slow Food saluta questa sensibilità vicina al suo approccio della produzione e del consumo a km zero.

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