Ticino
Agente minaccia vandalo, scatta l’interrogazione
Foto Cdt/Chiara Zocchetti
Foto Cdt/Chiara Zocchetti
Lara Sargenti
3 anni fa
I Verdi chiedono lumi al Governo dopo che un sergente maggiore ha minacciato su Facebook di farsi giustizia da sé: “Post inappropriato”

Un post di Facebook di un sergente maggiore della Polizia cantonale, giudicato “totalmente inappropriato”, è finito al centro di un’interrogazione dei Verdi, che si rivolgono al Consiglio di Stato per sapere come giudica queste esternalizzazioni pubbliche e se intende prendere provvedimenti contro il funzionario.

La vicenda, di cui ha riferito oggi la Regione, riguarda lo scritto pubblicato su Facebook dal sergente maggiore, in cui minaccia una persona che ha danneggiato la sua auto, con toni che “sono forti”, rimarcano i Verdi nel loro atto parlamentare. “Il vandalo, definito ‘succedaneo d’uomo nonché figlio di padre ignoto’, viene avvisato che, dovesse incontrarlo, ‘per il tempo necessario dimenticherò chi sono nella vita e sarà forse l’unica volta che non vedrai l’ora che arrivino in tuo aiuto i tanti odiati sbirri! Applicherò un’antica legge non comune alle nostre latitudini...’”. Insomma per i Verdi è un sergente delle Polizia cantonale che “minaccia di farsi giustizia da sé”.

Il fatto, “di per sé già grave”, lo è ancora di più “se si considera che l’autore delle minacce era stato condannato per aver postato sui social media contenuti di stampo nazifascista”, ricordano i Verdi. “Nonostante la condanna l’agente era stato promosso, qualche anno dopo la condanna, a Sergente maggiore”.

Da qui le domande rivolte al Consiglio di Stato a seguito anche “dell’assordante silenzio” del Capo del dipartimento delle Istituzioni. “Il Consiglio di Stato ritiene che una persona che ha mostrato in passato simpatie nazifasciste e ora minaccia di farsi giustizia da sé, quando invece dovrebbe essere garante e difensore della Legge, sia all’altezza del suo compito di Sergente maggiore?”

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