Svizzera
Zurigo tiene d’occhio i rimpatri dai Paesi a rischio
Redazione
4 anni fa
Il Cantone riceve dalle compagnie aeree all’aeroporto della Città. Capo della sicurezza Fehr: “È una vera svolta”

Il cantone di Zurigo riceve dalle compagnie aeree all’aeroporto di Zurigo i dati di contatto di tutti i passeggeri che giungono da Paesi a rischio. Secondo il capo del Dipartimento della sicurezza Mario Fehr (PS) questa collaborazione con le compagnie aeree è una “vera svolta”.

I dati di contatto vengono raccolti all’aeroporto dalla polizia aeroportuale, che fa parte della polizia cantonale, ha spiegato Fehr durante una conferenza stampa oggi pomeriggio all’aeroporto di Zurigo. Gli agenti di polizia ritirano i moduli di contatto presso la compagnia aerea che ogni passeggero interessato deve compilare. I viaggiatori di ritorno, residenti nel cantone di Zurigo, vengono poi registrati elettronicamente. I loro dati di contatto vengono trasmessi al team di contact-tracing della direzione sanitaria.

“I dati non vengono mai inseriti nel sistema di polizia”, ha sottolineato il comandante della polizia cantonale di Zurigo, Bruno Keller. Misure di polizia vengono adottate solo nel caso in cui la polizia riceva una segnalazione di sospetto. Questo potrebbe provenire dalla direzione sanitaria o da vicini o da supervisori.

Le autorità federali hanno conferito al cantone di Zurigo il compito di far rispettare la quarantena. “Ed è quello che stiamo facendo”, ha detto Fehr. “Faremo tutto il possibile affinché le persone che tornano da Paesi a rischio si mettano in quarantena”. A tale scopo il Cantone ha bisogno degli elenchi dei passeggeri: non si può contare unicamente sull’onestà dei viaggiatori che rientrano, ha aggiunto Fehr.

Nel caso in cui venga appurato che l’obbligo di quarantena o di annuncio non sia stato rispettato, gli interessati rischiano una denuncia. Possono essere puniti con una multa fino a 10’000 franchi. Secondo la direttiva i viaggiatori che entrano in Svizzera provenienti da Paesi definiti dalla Confederazione a rischio o con elevato rischio di infezione da coronavirus devono mettersi immediatamente in quarantena, inoltre devono entro due giorni annunciarsi presso la direzione della sanità.

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