Svizzera
Votazioni 29 novembre, due sì alle urne
L’iniziativa “Per le imprese responsabili” trova il 63% dei consensi, mentre l’iniziativa “Per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico” il 54%

Doppio sì per le votazioni del 29 novembre. È quanto è emerso dal primo sondaggio lanciato dalla SSR elaborato dall’istituto gfs.bern. Entrambi i temi in votazione, da un parte “Per imprese responsabili – a tutela dell’essere umano e dell’ambiente e dall’altra “Per il divieto di finanziare i produttore di materiale bellico”, ad oggi sarebbero approvati.

“Per imprese responsabili”
Nel dettaglio, l’Iniziativa “Per imprese responsabili” trova il sostegno del 63% dei cittadini, il 33% invece sarebbe contrario. Per quanto riguarda il livello di formazione delle opinioni sul testo appare già avanzato, secondo il sondaggio il 68% dei partecipanti afferma di aver già maturato una salda intenzione di voto.

Per quanto riguarda le affiliazioni politiche il tema fa il pieno di consensi nell’area di sinistra, le opposizioni prevalgono fra i simpatizzanti del PLR e dell’UDC. A livello regionale è nella Svizzera tedesca, che si riscontra la quota più consistente (34%) di opinioni contrarie, ma pur sempre a fronte del 61% di consensi. I sostegni al testo superano però il dato nazionale in Romandia (70%) e anche nella Svizzera italiana, dove attualmente si attestano al 67%.

Bisogno di fair-play
L’argomento che porta più consensi all’iniziativa è la necessità di un maggiore “fair play” nel mondo degli affari, che si oppone all’ottenimento di vantaggi competitivi a seguito di comportamenti aziendali irresponsabili. Secondo la maggioranza (70%), le misure volontarie non sono sufficienti e le multinazionali devono assumersi la responsabilità delle conseguenze delle loro azioni irresponsabili. Tra gli oppositori, invece, emergono due argomenti principali: il 59% teme che non solo le multinazionali, ma anche le PMI svizzere sarebbero colpite dal testo e che per applicarlo dovrebbero essere introdotti intensi controlli. La maggioranza (56%) teme anche un danno alla piazza economica elvetica.

“Per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico”
Il 54% degli interpellati, invece, voterebbe sì all’iniziativa “Per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico”. La maggioranza anche questo caso c’è ma è meno consistente rispetto al tema presentato poche righe fa. Il 41% dei cittadini darebbero risposte negative.

Per quanto riguarda il livello politico gli schieramenti sono più marcati: a favore i Verdi e il PS e i contrari Udc, Plr e Ppd. Sul piano delle regioni linguistiche le tendenze riflettono ampiamente il dato nazionale. E, almeno per ora, è nella Svizzera italiana che si rileva la quota maggiore di consensi (58%) per l’iniziativa.

Se non siamo noi, saranno gli altri
Tra i favorevoli (nella misura del 71%) spicca l’argomentazione secondo cui il denaro dei fondi pensione non dovrebbe essere utilizzato per la produzione di materiale bellico. Nel campo del “no”, l’argomento che il denaro sarà investito comunque in prodotti materiali bellici e che “se non lo facciamo noi, altri finiranno per fare soldi con questo commercio” ottiene la maggioranza (65%).

Questo primo rilevamento presenta un margine d’errore statistico, per eccesso o per difetto, di 2,9 punti percentuali.

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