Svizzera
Violenza nei centri d’asilo, solo singoli episodi
Immagine CdT/Chiara Zocchetti
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Keystone-ats
3 anni fa
L’ex giudice federale Niklaus Oberholzer, incaricato dalla SEM di fare verifiche, ha escluso l’uso sistematico della violenza da parte dei collaboratori dei servizi di sicurezza, ma ha espresso alcune raccomandazioni

Nei centri federali d’asilo (CFA) i diritti fondamentali e umani dei richiedenti sono in linea di massima rispettati. È la conclusione cui è giunto l’ex giudice federale Niklaus Oberholzer, incaricato dalla Segreteria di Stato della migrazione (SEM) di verificare se i collaboratori dei servizi di sicurezza ricorrano a misure di coercizione sproporzionate. Nel documento si ammette che simili provvedimenti sono stati applicati in singoli episodi - da qui l’avvio di un’istruzione penale - ma non in maniera sistematica.

Avviata istruzione penale in sei casi
Il rapporto, presentato oggi ai media, è la risposta dell’amministrazione alle accuse, pubblicate nella primavera 2021 da alcuni media e da organizzazioni non governative, secondo cui nei CFA si faceva un ricorso eccessivo e sistematico alla violenza da parte dei collaboratori dei servizi di sicurezza. Oberholzer ha in particolare analizzato sette casi di presunta applicazione sproporzionata di misure di coercizione nei confronti di richiedenti l’asilo. In sei dei sette casi analizzati è stata avviata un’istruzione penale, per cui è stata garantita un’indagine indipendenti e senza pregiudizi delle autorità giudiziarie, sottolinea la SEM in una nota odierna. Nel suo rapporto Oberholzer giunge alla conclusione che in tre dei sette casi i collaboratori dei servizi di sicurezza hanno reagito in modo sproporzionato ed eventualmente anche illecito a una situazione di conflitto. In tre altri casi l’uso della forza era proporzionato e giustificato poiché riconducibile all’atteggiamento violento di un singolo richiedente l’asilo che era spesso sotto l’influsso massiccio di alcol o stupefacenti. In un caso sussistono invece dubbi se la reazione a un conflitto sia stata appropriata.

Il numero dei collaboratori vs i richiedenti l’asilo
Secondo Oberholzer, il numero di casi critici, in cui erano coinvolti solo pochi collaboratori dei servizi di sicurezza, deve essere messo anche in relazione con il numero totale dei collaboratori di sicurezza impiegati nei CFA, pari a circa 700 unità, e ai più di 2000 richiedenti l’asilo che soggiornano contemporaneamente nei centri. I casi analizzati dimostrano inoltre che spesso i collaboratori dei servizi di sicurezza, ma anche quelli dei servizi di assistenza, devono affrontare situazioni difficili.

Il numero dei casi di conflitti fuori controllo è diminuito del 40%
Secondo la nota diramata oggi dalla SEM, la nuova legge sull’asilo introdotta nel marzo 2019 ha comportato modifiche organizzative fondamentali: le strutture di alloggio sono state ingrandite, il numero degli attori coinvolti è aumentato e la durata del soggiorno dei richiedenti l’asilo nei centri si è prolungata. “Questa nuova situazione ha presumibilmente aumentato il potenziale di conflitto, soprattutto dal 2020, quando la diffusione del coronavirus ha avuto ripercussioni anche sull’alloggio e sull’assistenza ai richiedenti l’asilo in Svizzera”, rileva la SEM, che perciò attuato una serie di misure per ridurre quanto possibile i casi di spirali di conflitto. È stato ad esempio elaborato un vasto piano di prevenzione della violenza applicato in tutti i CFA, in cui vi sono pure addetti alla prevenzione dei conflitti che cercano attivamente il contatto con i richiedenti l’asilo al fine di evitare o almeno mitigare i conflitti. È stato altresì adeguato il sistema di rapporto dei casi di conflitto ed è stata avviata l’istituzione di un servizio di reclamo indipendente. Queste misure hanno avuto effetti positivi, rileva ancora la SEM. Nel secondo trimestre del 2021 il numero dei casi di conflitti fuori controllo e degli interventi della polizia è diminuito del 40% rispetto al primo semestre. Tuttavia, secondo Oberholzer, i conflitti nei centri federali d’asilo non si possono evitare in tutti i casi.

Le raccomandazioni
Nel suo rapporto, Oberholzer fornisce una serie di raccomandazioni per migliorare ulteriormente il settore della sicurezza. L’ex magistrato raccomanda alla SEM di valutare e migliorare la formazione del personale di sicurezza nonché di occupare con propri collaboratori le posizioni chiave in questo settore. In questo caso i collaboratori dei servizi di sicurezza privati assumerebbero una funzione di sostegno. Oberholzer raccomanda inoltre di regolamentare in modo più preciso l’applicazione delle misure disciplinari e l’impiego dei locali di riflessione nonché di verificare le basi legali per l’applicazione di misure coercitive o di altre misure di polizia volte a proteggere i richiedenti l’asilo e i collaboratori dei CFA.

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