Svizzera
Un masteplan per un traffico senza combustibili fossili
Foto Shutterstock
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Keystone-ats
3 anni fa
Lo ha presentato l’ATA questa mattina a Berna per rispettare l’accordo di Parigi siglato dalla Svizzera.

L’Associazione traffico e ambiente (ATA) ha presentato oggi a Berna il suo piano per una Svizzera con trasporti senza combustibili fossili. Nonostante il rifiuto della legge sul CO2, l’obiettivo climatico rimane infatti “indiscutibile”, sottolinea il presidente dell’associazione Ruedi Blumer. “È chiaro che la Svizzera deve raggiungere al più tardi entro il 2050 delle emissioni nette di CO2 pari a zero. Questo impegno con l’accordo di Parigi sul clima è ancora valido”. E nel percorso verso l’obiettivo climatico, il trasporto terrestre gioca un ruolo chiave.

Il traffico responsabile di quasi un terzo delle emissioni di CO2 della Svizzera

Il traffico produce circa un terzo delle emissioni di gas serra in Svizzera e proprio per questo è importante agire in tale settore. Gli obiettivi del Consiglio federale delle zero emissioni nel 2050 possono essere raggiunti solo con un traffico senza combustibili fossili, sostiene l’ATA. Secondo uno studio effettuato dall’istituto di ricerca Infras, su incarico dell’associazione, eliminare i combustibili fossili da strade e binari entro il 2050 è possibile, ma servono impegno dal punto di vista dell’innovazione tecnologica e misure mirate, anche per la promozione degli spostamenti a piedi, in bici o con i mezzi pubblici.

Obiettivi raggiungibili già entro il 2040

Ai combustibili fossili si potrebbe tecnicamente già rinunciare entro il 2040, sempre secondo l’ATA. Per giungere a un risultato simile le misure dovrebbero però essere ancora più rapide e decise, come un aumento drastico dei prezzi dei carburanti o addirittura il loro divieto. Andrebbe poi sviluppata notevolmente l’infrastruttura per i mezzi elettrici. Secondo lo studio, è invece altamente improbabile il raggiungimento di tali obiettivi già nel 2030. Servirebbe infatti un improvviso calo della domanda di traffico e uno spostamento drastico alla mobilità lenta, fatto praticamente impossibile, anche solo da un punto di vista strutturale.

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