Svizzera
Ultime ore per votare su due temi federali
Lara Sargenti
3 anni fa
A mezzogiorno chiudono i seggi sulla votazione di due iniziative popolari: per imprese responsabili e il divieto di finaziare produttori di materiale bellico

I cittadini svizzeri sono chiamati alle urne per esprimersi su due proposte di modifica costituzionale: l’iniziativa popolare “Per imprese responsabili - a tutela dell’essere umano e dell’ambiente” e l’iniziativa popolare “per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico”. In base agli ultimi sondaggi, entrambe le iniziative hanno perso consensi nelle ultime settimane. Se il primo oggetto è ancora aperto, per il secondo gli autori dei sondaggi pronosticano una bocciatura.

Imprese responsabili
L’’iniziativa popolare “Per imprese responsabili - a tutela dell’essere umano e dell’ambiente” chiede che le imprese che hanno la loro sede statutaria, l’amministrazione centrale o il centro d’attività principale in Svizzera debbano rispettare, sia nella Confederazione che all’estero, i diritti umani riconosciuti e le norme ambientali internazionali. Le imprese che non li rispettano saranno chiamate a rispondere dei danni causati, compresi quelli delle aziende che controllano economicamente senza parteciparvi sul piano operativo.

Il testo è sostenuto da 130 organizzazioni e da diversi partiti politici (PS, Verdi, Verdi liberali, PBD e PEV). Contrari invece 300 rappresentanti di PMI e le organizzazioni mantello dell’economia (Economiesuisse, Unione svizzera degli imprenditori,‘Unione svizzera delle arti e mestieri e Unione svizzera dei contadini), che definiscono l’iniziativa “dannosa”.

Il Consiglio federale e il parlamento riconoscono la fondatezza dell’iniziativa, ma ritengono che si spinga troppo lontano e la considerano pericolosa per l’economia. Sostengono invece il controprogetto che entrerà in vigore automaticamente se l’iniziativa fosse respinta. Quest’ultimo - adottato da una maggioranza di centro-destra dopo una lunga battaglia alle Camere federali - non regolamenta esplicitamente la responsabilità delle case madri elvetiche per le imprese controllate all’estero.

Iniziativa sul materiale bellico
L’iniziativa, promossa dal Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsE) e dai giovani Verdi, vuole vietare ad alcune istituzioni – come la BNS, le casse pensioni, le fondazioni, l’assicurazione per la vecchiara e per i superstiti (AVS) – di finanziare i produttori di materiale bellico. Tra questi ultimi sono incluse tutte le imprese che realizzano più del 5% del loro fatturato annuo attraverso la produzione di materiale bellico. Secondo i promotori , l’export di armi fabbricate in Svizzera erode la neutralità e la politica estera elvetica volta a promuovere la pace. Un comportamento che nuoce alla credibilità del Paese e in contrasto con i suoi principi destinati alla soluzione pacifica dei conflitti.

Il testo viene invece respinto da esponenti del PLR, PPD, UDC e PVL, secondo cui l’iniziativa aumenta i rischi per i fondi di previdenza sociale, minaccia l’indipendenza politica della BNS e criminalizza numerose PMI. Secondo i contrari le opportunità di investimento dei fondi di previdenza sociale diventerebbero più costose e i rischi associati alle attività di investimento aumenterebbero. Per il Consiglio federale e il Parlamento la proposta del GSsE va bocciata poiché limita eccessivamente la libertà di manovra della BNS, delle fondazioni e degli istituti previdenziali, danneggiando nel contempo il settore finanziario e l’industria elvetica.

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