Svizzera
Test per stranieri che non possono essere allontanati
Foto Shutterstock
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Keystone-ats
3 anni fa
Molti paesi richiedono un tampone negativo per riammettere le persone espulse dalla Confederazione, ma molti si rifiutano di farlo. Il Consiglio federale ha avviato oggi una consultazione per cambiare la legge

Chi deve lasciare la Svizzera deve poter essere obbligato a effettuare un test Covid-19, qualora non fosse possibile eseguire l’allontanamento. Il Consiglio federale ha avviato oggi la procedura di consultazione per modificare in questo senso la legge federale sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI). Le nuove disposizioni, che consentiranno di evitare costi elevati soprattutto per i Cantoni, devono entrare in vigore al più presto e rimanere applicabili fino alla fine del 2022, indica una nota governativa odierna.

La situazione attuale

Le persone che devono lasciare la Confederazione non possono al momento essere obbligate a effettuare un test del coronavirus. Rifiutandolo, possono però ostacolare l’esecuzione del loro allontanamento. La modifica della LStrI crea la base giuridica per introdurre l’obbligo di sottoporsi a un esame. Spetta poi alle autorità cantonali d’esecuzione ordinare ed effettuare tali test.

Sempre più persone rifiutano di fare il test

I Cantoni sono responsabili dell’esecuzione degli allontanamenti di persone obbligate a lasciare la Svizzera. Questo compito è però al momento ostacolato dal fatto che molti Paesi di provenienza e Stati Dublino richiedono un tampone negativo per riammettere le persone espulse dalla Confederazione. Anche molte compagnie aeree trasportano solo passeggeri con tampone negativo. Per evitare l’allontanamento, sempre più persone del settore dell’asilo e degli stranieri obbligate a lasciare il Paese si rifiutano quindi di sottoporsi a un test Covid-19. Quest’anno nei centri federali d’asilo sono già stati segnalati più di 50 casi di questo tipo, ai quali si aggiungono quelli delle persone obbligate a partire che sono ospitate nei Cantoni, precisa il Consiglio federale.

Il blocco dei rinvii comporta costi elevati

Il blocco degli allontanamenti comporta costi supplementari per i Cantoni nel settore del soccorso di emergenza nonché spese aggiuntive per le autorità federali e cantonali nel settore della carcerazione amministrativa. Secondo l’esecutivo, è pertanto necessario agire rapidamente. Il Consiglio federale ha quindi ridotto a due settimane il termine per la consultazione invitando il Parlamento a dichiarare urgente la modifica della LStrI e a farla entrare subito in vigore. Le nuove disposizioni saranno applicabili fino al 31 dicembre 2022. Le persone obbligate a lasciare la Svizzera perché non bisognose di protezione hanno la possibilità di farlo in maniera volontaria, eventualmente beneficiando di un aiuto al ritorno. I rinvii vengono ordinati solo se queste persone si rifiutano di lasciare il Paese volontariamente, spiega ancora la nota.

Prorogata l’ordinanza Covid-19 asilo

Il Consiglio federale ha inoltre deciso di prorogare l’ordinanza Covid-19 asilo fino al 31 dicembre 2021. All’inizio di aprile 2020, il Governo ha adottato misure specifiche per il settore dell’asilo prolungandole già più volte. Tali misure riguardano in particolare lo svolgimento degli interrogatori, la garanzia di sufficienti alloggi nei centri federali nonché la proroga del termine di partenza nelle procedure d’asilo e di allontanamento.

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