Svizzera
Gli svizzeri preferiscono ancora le vacanze in patria
Foto Shutterstock
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Keystone-ats
3 anni fa
Rimane comunque il divario tra le regioni turistiche di montagna e quelle urbane. Svizzera Turismo lancia un abbonamento generale per scoprire la Confederazione

Gli svizzeri mostrano grande propensione a trascorrere le imminenti vacanze estive in patria. C’è tuttavia un divario significativo tra le regioni turistiche di montagna e quelle urbane, con queste ultime che ancora lottano per tornare ai livelli che hanno preceduto la crisi del Covid-19. “La domanda dei residenti svizzeri per le vacanze nel loro paese è ancora una volta molto alta”, ha indicato in una conferenza stampa a Zurigo Martin Nydegger, direttore di Svizzera Turismo, l’ente di diritto pubblico chiamato a promuove la domanda di viaggi e vacanze nella Confederazione.

Una ripresa in un paio di anni
L’assenza di viaggiatori da paesi lontani, così come di clienti d’affari, continua a influenzare il settore. Svizzera Turismo non si aspetta una ripresa prima “di uno o due anni”. Nonostante la probabile semplificazione delle regole d’entrata per i turisti stranieri, l’organizzazione prevede una diminuzione del 5% dei pernottamenti (1,2 milioni in cifre assolute) in albergo rispetto allo scorso anno. In moneta sonante la contrazione è pari a 250 milioni di franchi. Nydegger ha comunque affermato di aspettarsi un ritorno “progressivo” dei turisti europei. Secondo le stime del Centro di ricerca congiunturale del Politecnico federale di Zurigo (KOF), i visitatori tedeschi e francesi quest’anno dovrebbero aumentare rispettivamente del 15% e del 20% rispetto al 2020.

Abbonamento generale estivo
Peserà però il fatto che gli svizzeri potranno trascorrere nuovamente le loro vacanze all’estero, con un calo previsto del 3% degli ospiti confederati. Per sostenere il turismo locale, Nydegger ha presentato una nuova offerta estiva sotto forma di un abbonamento generale, che permette ai visitatori di scoprire la Confederazione per un mese sui trasporti pubblici per undici franchi al giorno.

Lenta ripresa
Durante l’ultima stagione invernale, i pernottamenti sono diminuiti del 26,4% rispetto allo stesso periodo di un anno prima. Mentre la domanda estera è scesa del 70,1%, quella locale è aumentata del 16,5%. Dalla primavera, si assiste a una ripresa: +47,1% in marzo e +801,8% in aprile. Gli enormi progressi si spiegano con il crollo dei pernottamenti dodici mesi prima a causa delle misure di semiconfinamento. Rispetto al 2019, la domanda rimane timida, con un calo del 44% per marzo e di oltre un quarto per aprile.

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