Svizzera
Dirk Reich nel CdA della Posta
Foto Shutterstock
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Keystone-ats
3 anni fa
Il Consiglio federale ha scelto il candidato con cittadinanza tedesca e svizzera, contestato dalla Deputazione ticinese visto che non ci sono rappresentanti della Svizzera italiana nell’organo. La candidatura deve essere ancora ratificata dall’assemblea generale del gigante giallo

Dirk Reich è il candidato del Consiglio federale alla successione di Peter Hug in seno al consiglio di amministrazione della Posta. Lo ha annunciato oggi l’esecutivo affermando di “sostenere” la sua nomina, che deve ancora essere ratificata dell’assemblea generale straordinaria del gigante giallo prevista per il prossimo 22 giugno. Reich, classe 1963, ha la doppia cittadinanza tedesca e svizzera. In un comunicato l’esecutivo precisa che le sue lingue principali sono tedesco e inglese, con ottime competenze in francese.

La carriera di Reich
Dirk Reich ha seguito una formazione commerciale presso la Lufthansa e ha studiato economia aziendale. Dal 1994 al 2013 è stato attivo in Svizzera, ricoprendo diverse funzioni presso il gruppo attivo nella logistica Kühne und Nagel (dal 2001 come membro di direzione). Dal 2014 fino al 2016 è stato CEO della Cargolux Airlines International in Lussemburgo. Dal 2016 Reich si dedica esclusivamente ai suoi mandati in seno a diversi consigli di amministrazione, tra cui quello di Panalpina dal 2017 al 2019. Nella nota, il governo precisa che “in considerazione delle sfide incombenti che la Posta dovrà affrontare, il bagaglio di competenze di Dirk Reich è di fondamentale importanza per l’ulteriore sviluppo” della Posta. Reich prenderà il posto di Peter Hug, che ha rinunciato a ricandidarsi.

Niente rappresentanti della Svizzera italiana
Nel cda del gigante giallo continueranno dunque a non esserci rappresentati della Svizzera italiana. La questione era stata sollevata proprio ieri dalla deputazione ticinese alle Camere federali. La deputazione aveva richiamato l’esecutivo al rispetto delle disposizioni che aveva esso stesso emanato nel 2013 “per assicurare un’equa rappresentanza delle lingue all’interno degli organi di direzione superiori delle aziende e degli stabilimenti vicini alla Confederazione”. I parlamentari ticinesi si aspettavano che il governo rispettasse tali disposizioni, tanto più che la Svizzera italiana è tuttora esclusa anche dal consiglio di amministrazione di Swisscom.

Sommaruga spiega perché è stato scelto Reich
Commentando la scelta di Reich, la consigliera federale Simonetta Sommaruga ha affermato che il governo ha “preso atto degli sforzi del consiglio di amministrazione della Posta di trovare una rappresentanza della Svizzera italiana”. Questa era del resto anche l’aspettativa “chiaramente formulata del Dipartimento competente”, ha precisato. “Il Consiglio federale - ha proseguito Sommaruga - ha potuto convincersi che il cda della Posta ha preso sul serio questa aspettativa”. E chiaro però che la situazione attuale non è soddisfacente, ha detto la responsabile del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC). Tornando alla nomina di Reich, Sommaruga ha affermato come “tutto il Consiglio federale sia dell’opinione che il signor Dirk Reich è perfettamente adatto a svolgere i sui compiti”. Per la Posta “è una fortuna avere trovato una persona con tale bagaglio di conoscenza e esperienza”, ha aggiunto.

Una storia che si ripete
Già un anno fa voci si erano alzate per criticare la nomina di Corrado Pardini in seno al cda della Posta. Diversi deputati ticinesi a Berna avevano criticato questa scelta, sostenendo che Pardini, benché parli italiano, non abbia rapporti con la Svizzera italiana. All’epoca il Consiglio federale aveva replicato affermando che il seggio occupato da Pardini era destinato a un rappresentante del personale, non a un esponente della Svizzera italiana. Secondo gli statuti della Posta, devono infatti far parte del consiglio d’amministrazione due rappresentanti del personale. Pardini ha sostituito Michel Gobet, deceduto nel febbraio 2020. L’esecutivo, come ricordava ieri la deputazione, aveva però assicurato il suo impegno a favore di una composizione adeguata dal profilo delle comunità linguistiche affermando che “in occasione delle future elezioni al consiglio di amministrazione sarà data importanza al fatto che queste prescrizioni (linguistiche, ndr.) siano nuovamente rispettate”.

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