Svizzera
Covid: uno scontro di generazioni
Foto Shutterstock
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Keystone-ats
4 anni fa
Per Pro Senectute molti temono che questo periodo faccia perdere la considerazione dei nipoti verso i nonni

La crisi del coronavirus ha mostrato una solida coesione intergenerazionale e una grande solidarietà nei confronti delle persone più a rischio. Tuttavia, numerosi over 50 temono che gli anziani possano perdere considerazione, intaccando il rapporto a lungo termine tra giovani e pensionati. Lo rileva un’indagine rappresentativa condotta da Pro Senectute Svizzera. “Le misure varate a livello federale per il contenimento del coronavirus hanno messo a dura prova l’economia, la politica e la coesione sociale. Molti cittadini hanno espresso il timore che il dialogo tra giovani e anziani possa risentirne negativamente”, indica un comunicato odierno dell’organizzazione elvetica attiva a favore delle persone anziane.

Il sostegno pratico rimane

Tuttavia, in questi mesi il 76% degli over 75 ha ricevuto sostegno nella vita di tutti i giorni, mentre la quota fra le persone tra 65 e 74 anni si attesta al 56%, scrive Pro Senectute, sulla base di un sondaggio condotto su oltre 1200 ultracinquantenni dell’istituto demoscopico gfs-zürich. Quasi due intervistati su cinque ritengono che attualmente sia difficile valutare se l’immagine che i giovani hanno dell’anzianità possa venire pregiudicata in un’ottica di lungo periodo. Il 14% prevede invece uno sviluppo negativo.

Dai 50 ai 65 si teme per il lavoro
A essere particolarmente inquiete sono le persone di età compresa tra 50 e 65 anni: “questa categoria sta ancora lavorando e non sa come si svilupperà la situazione nel loro lavoro”, indica all’agenzia Keystone-ATS Peter Burri, responsabile della comunicazione di Pro Senectute. “Non dobbiamo sottovalutare questi segnali di insicurezza. Se questo trend dovesse rafforzarsi, dovremo intervenire per favorire un’inversione di tendenza. Dopo tutto, il modello di successo della Svizzera si basa sulla coesione consensuale tra generazioni, che permette di garantire stabilità e benessere”, sottolinea Alain Huber, direttore dell’organizzazione, citato nel comunicato.

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