Svizzera
Canone radio-tv, Commissione: “Le PMI non vanno esonerate”
Foto Shutterstock
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Keystone-ats
3 anni fa
Ne è convinta la Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio degli Stati che ha respinto un’iniziativa parlamentare di Fabio Regazzi

Tutte le imprese, grandi o piccole, devono pagare il canone radiotelevisivo. Ne è convinta la Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio degli Stati (CTT-S) che ha respinto (8 voti a 4 e una astensione) un’iniziativa parlamentare di Fabio Regazzi (Centro/TI), volta ad esentare le piccole e medie imprese (PMI). L’iniziativa passerà ora al vaglio delle camere federali, dal momento che l’omologa commissione del nazionale aveva invece accolto l’atto parlamentare, anche se di misura (13 voti a 12). Spetterà insomma al parlamento l’ultimo verdetto.

La CTT-S, precisa un comunicato odierno dei servizi parlamentari, ricorda che il legislatore si è già pronunciato a più riprese a favore dell’attuale sistema e che, in caso di attuazione dell’iniziativa, i proventi del canone mancanti dovrebbero essere coperti dalle famiglie. Nel febbraio scorso la maggioranza della CTT-N criticava il fatto che l’obbligo di pagare il canone per le imprese fosse fatto dipendere dal fatturato: una deroga per le PMI consentirebbe di sgravare dal canone queste ditte, molte delle quali a fronte di un fatturato elevato presentano bassi margini di guadagno e risultano quindi particolarmente colpite da questo prelievo.

Stando al consigliere nazionale ticinese, tra l’altro presidente dell’Unione svizzera delle arti e mestieri, il canone in funzione del giro d’affari è fonte di gravi difficoltà per le piccole società che pur facendo registrare un elevato fatturato, hanno in realtà esigui margini di utile. Nel testo della sua iniziativa, sostenuta da altri 49 parlamentari, Regazzi cita un’officina che per lo stesso apparecchio radiofonico si è vista aumentare il canone da 200 a 5750 franchi, ossia di 26 volte. Una minoranza consistente della CTT-N è dell’opinione che introdurre un’eccezione per le PMI nel sistema di riscossione attuale sbilancerebbe l’intero sistema, poiché sarebbero rimaste solo poche aziende a pagare il canone.

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