Svizzera
Cala l’immigrazione in Svizzera nel primo semestre
Lara Sargenti
4 anni fa
La SEM ha registrano una diminuzione del 5,7%. Cala anche l’emigrazione (-14,4%) a causa delle limitazioni degli spostamenti durante la pandemia

La pandemia ha avuto effetti tangibili sui moti migratori in Svizzera. Nel primo semestre 2020 l’immigrazione è diminuita di 3603 persone, in calo del 5,7% rispetto allo stesso periodo del 2019. Nello stesso periodo 30’659 stranieri hanno lasciato la Svizzera, ossia il 5173 in meno (-14,4%) che nel primo semetre 2019. Il saldo migratorio degli stranieri residenti si è pertanto attestato a 25’995 persone, segnando un aumento di 1323 persone rispetto all’anno scorso. Quello dei cittadini UE/AELS/UK è aumentato di 2281 persone, mentre quello dei cittadini di Stati terzi è diminuito del 9,7%.

Il fatto che il saldo migratorio sia leggermente aumentato si spiega alla luce di due fattori principali, precisa la Segreteria di Stato della migrazione: il livello elevato dell’immigrazione tra gennaio e febbraio grazie alle buone prospettive congiunturali e il calo dell’emigrazione in aprile (-34%) e maggio (-19%) dovuto in particolare alla limitazione delle possibilità di spostamento durante la pandemia.

Effetti della pandemia sui moti migratori

La pandemia di coronavirus e le misure di protezione adottate dalla Svizzera e dalla maggior parte degli altri Paesi hanno avuto un effetto considerevole sui moti migratori, sottolinea la SEM. Nei mesi di aprile e maggio il numero di persone immigrate in Svizzera rispetto all’anno scorso è diminuito rispettivamente del 28% (5132) e del 42% (4208). Anche in giugno le cifre sono inferiori rispetto al 2019 (6460, -8%).

Significativa la diminuzione per quel che riguarda l’emigrazione, con una contrazione in aprile del 34% (3800 persone) e in maggio del 19% (4212). Stesso discorso per il mese di giugno (5838, -10%).

I bisogni dell’economia

Sono 57’072 i cittadini dell’UE/AELS/UK che tra gennaio e giugno sono immigrati in Svizzera per lavoro, ciò che rappresenta un calo del 16,1% rispetto all’anno scorso. Dal 25 marzo all’8 giugno la loro entrata è stata limitata alle attivitä che presentano un interesse pubblico preponderante ai sensi dell’ordinanza 2 Covid-19. In particolare è stata data la priorità alle attività che assicurano la disponibilità di beni e servizi essenziali nei settori dei farmaci e delle cure, dell’alimentazione, dell’energia, della logistica e delle tecnologie d’informazione e di comunicazione. Dai dati emerge che i gruppi professionali che assicurano la disponibilità di beni e servizi essenziali sono stati esclusi dalle restrizioni. Ad esempio il calo dell’immigrazione è stato minore nell’agricoltura e nel settore sanitario che non nei settori edile, alberghiero o della ristorazione.

Ricongiungimento familiare

16’363 persone sono entrate in Svizzera nel primo semestre nel quadro del ricongiungimento familiare. Il numero dei permessi rilasciati è sceso del 7,6% rispetto allo stesseo periodo dell’anno scorso. In totale a fine giugno vivevano in Svizzera a titolo permanente 2’128’812 stranieri, di cui 1’455’231 cittadini dell’UE/AELS/UK.

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