Sport
Stephan Lichtsteiner si ritira
Redazione
4 anni fa
L’ex capitano della Nati ha deciso di terminare la sua carriera. Petkovic: “Tanta convinzione, passione e positività”

Stephan Lichtsteiner ha deciso di terminare la sua straordinaria carriera al termine di una stagione fuori dal comune. Il capitano della Nazionale A svizzera era ultimamente sotto contratto con l‘FC Augsburg nella Bundesliga tedesca. L’Uefa Euro 2020 sarebbe stata l‘occasione per ritirarsi con un ultimo highlight. Questo però non è stato possibile per il giocatore con 108 presenze nella Nazionale svizzera. Dopo un‘accurata riflessione Lichtsteiner ha deciso di terminare la propria carriera da professionista dopo 17 anni con oltre 620 partite disputate e 30 reti messe a segno. “La durata della carriera di un calciatore è limitata. Ho potuto giocare fino a 36 anni ad alti livelli. Ora è arrivato il momento di intraprendere una nuova strada. È stato un bel periodo e mi sono divertito molto”.

Con la Nazionale svizzera Lichtsteiner ha disputato come terzino destro tutte e cinque le fasi finali dei grandi tornei: ha disputato come titolare l’Europeo 2008 sotto Köbi Kuhn così come i Mondiali 2010 e 2014 con Ottmar Hitzfeld. Sotto Vladimir Petkovic è stato capitano nell‘UEFA EURO 2016 e nel Mondiale 2018. “Ogni torneo è stato un evento incredibile. Sempre da pelle d‘oca. Peccato soltanto che nelle ultime tre fasi finali, che si sono disputate ad alti livelli, abbiamo mancato i quarti di finale per pochissimo”.

Come quarto svizzero nel “Club dei 100“

Come quarto giocatore nella storia dell‘Associazione Lichtsteiner ha disputato, a partire dal suo debutto nell‘1-2 contro il Brasile del 15 novembre 2006 in un St.-Jakob-Park di Basilea tutto esaurito, più di 100 partite internazionali. La sua partita numero 108, l‘ultima con la maglia dell‘ASF, l‘ha disputata esattamente 13 anni dopo il suo debutto: il 15 novembre 2019 nella partita di qualificazione all‘Europeo contro la Georgia terminata 1-0. “È un motivo d‘orgoglio poter disputare oltre 100 partite internazionali per il proprio paese. Ogni singola partita è stata un privilegio. Ed ogni partita sembrava essere la prima dal punto di vista emotivo”.

A livello di club Lichtsteiner ha tra l‘altro lasciato il segno nella storia della Juventus. Con la “vecchia signora“ ha vinto tra il 2012 ed il 2018 per ben sette volte di fila il Campionato italiano, vincendo inoltre quattro volta la Coppa e tre volte la Supercoppa. È stato anche in finale di Champions League nel 2015 e 2017. “La Juventus era già prima di questo periodo una marca di livello mondiale, ma sportivamente a terra. Siamo riusciti a costruire una generazione di vincenti, riuscendo a vincere in sette anni ben 14 titoli. È stata sicuramente la fase della mia carriera di maggior successo, che mi ha caratterizzato di più. Gli unici motivi di rammarico sono le due finali di Champions League perse”.

Presenze in quattro dei cinque campionati più importanti d‘Europa
Nel palmares del padre di famiglia figurano anche la vittoria del Campionato svizzero con il Grasshopper Club Zürich nel 2003 così come la vittoria della Coppa e della Supercoppa con la Lazio nel 2009. L‘ultimo highlight internazionale a livello di club risale alla finale di UEFA Europa League con l‘Arsenal nella primavera 2019. „L‘Arsenal è stata una sfida che ho voluto intraprendere a tutti i costi verso la fine della mia carriera. Nel complesso penso di poter dire che la mia è stata una carriera costruita in modo logico”. Nell‘estate scorsa Lichtsteiner si è trasferito nella Bundesliga tedesca firmando un contratto di un anno con l‘FC Augsburg. Con la sua esperienza in Bundesliga ha giocato in quattro dei cinque campionati più importanti d‘Europa, visto che ha militato anche nella Ligue 1 francese (dal 2005 al 2008 con il Lilla), nella Serie A (dal 2008 al 2018 con la Lazio e la Juventus) e nella Premier League inglese (stagione 2018/19 con l‘Arsenal).

Le circostanze particolari legate al coronavirus e lo spostamento dell‘UEFA EURO 2020 all‘anno prossimo hanno portato Lichtsteiner alla scelta di ritirarsi. „Il piano sarebbe stato quello di ritirarsi dopo l‘Europeo nell’anno 2020. Per me è però stato chiaro, vista la decisione dell’UEFA di spostare l‘Euro nel 2021, che era arrivato il momento e che non avrei aggiunto un altro anno“, spiega Lichtsteiner.

Proseguire su due piani
Il 36enne lucernese guarda indietro in modo molto soddisfatto e pensa al futuro. “Sin da piccolo volevo diventare calciatore. Ho potuto vivere il sogno che avevo da bambino. Dopo grandi sfide con molti alti e pochi bassi porto con me molte belle esperienze, che mi aiuteranno in futuro. D‘ora in poi voglio proseguire su due piani: da un lato svolgendo i corsi da allenatore ottenendo i rispettivi diplomi, dall‘altro cercando sfide nel settore economico. Sono aperto e momentaneamente mi faccio ispirare sotto diversi punti di vista”.

Lichtsteiner ringrazia la sua famiglia, in particolare sua moglie, i suoi due bambini, i suoi genitori, suo fratello e gli amici. “Sono stati e sono sempre al mio fianco. Mi hanno accompagnato per tutta la mia carriera. Lo apprezzo molto.” Il ringraziamento va anche a tutti i club e soprattutto all’Associazione Svizzera di Football. “Non solamente per la mia carriera da professionista”, sottolinea Lichtsteiner, “ma anche per la formazione della quale ho potuto usufruire, come membro del progetto Footuro, a partire dall’Under 15 fino all’Under 21. Ho potuto approfittarne molto”.

Diversi rappresentanti dell’Associazione Svizzera di Football hanno apprezzano la carriera di Lichtsteiner. “In nome dell’ASF faccio i complimenti a Stephan Lichtsteiner per la sua carriera esemplare. Con il suo impegno incondizionato per la Nati è un esempio per tutti”, sottolinea il Presidente centrale Dominique Blanc. Vladimir Petkovic, che quattro anni fa scelse Lichtsteiner come capitano della Nazionale: “Hai dimostrato attraverso tutti questi anni così tanta convinzione, passione e positività. Chapeau! Buona fortuna, tante buone cose e grazie di cuore per tutto quello che hai fatto per il calcio svizzero. Grazie Capitano!”

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata