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Orban non andrà alla partita Germania-Ungheria
Continua la polemica contro l’Ungheria per le leggi contro la “promozione” dell’omosessualità recentemente approvate nel Paese

Il premier ungherese Viktor Orban ha annunciato che non assisterà alla partita degli Europei tra Ungheria e Germania in programma stasera a Monaco dopo le polemiche legate alla legge che limita i diritti Lgbti nel suo Paese. Lo riferiscono media internazionali. L’Uefa ha vietato all’Allianz Arena di colorarsi dei colori arcobaleno in occasione della partita, ma il capitano della squadra tedesca, il portiere Neuer, ha annunciato che giocherà con la fascia al braccio degli stessi colori.

Von der Leyen: “È una vergogna”
“La legge ungherese è una vergogna, discrimina persone sulla base dell’orientamento sessuale va contro i valori fondamentali della Ue. Noi non faremo compromessi su questi principi”. Così la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen rispondendo ai giornalisti che le chiedevano un commento sulla legge anti Lgbt. “Ho dato istruzione ai miei commissari responsabili di scrivere una lettera alle autorità ungheresi nella quale esprimiamo le nostre preoccupazioni legali prima che la legge entri in vigore”, ha annunciato von der Leyen. “L’ho già detto altre volte e voglio ripeterlo anche qui, io credo fortemente in una Ue in cui si è liberi di amarre chi si vuole - ha precisato -. Credo in una Ue che abbracci la diversità che è al fondamento dei nostri valori e userò tutti i poteri della Commissione per fare in modo che i diritti di tutti i cittadini europei siano garantiti per chiunque e ovunque”.

Ministro degli Esteri tedesco: “Dall’Uefa un brutto segnale”
“È vero, il campo di calcio non ha nulla a che vedere con la politica. Si tratta di persone, di equità, di tolleranza. È per questo che l’Uefa manda un brutto segnale”. Lo ha detto il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, commentando la decisione dell’Uefa di vietare allo stadio di Monaco di illuminarsi dei colori dell’arcobaleno in occasione della partita Germania-Ungheria di stasera.

Il Parlamento UE si illuminerà con i colori arcobaleno
Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha accettato la richiesta di un’eurodeputata tedesca dei Verdi, Terry Reintke, di illuminare il palazzo del Parlamento europeo con i colori dell’arcobaleno. L’eurodeputata tedesca ha chiesto tale azione in risposta al divieto dell’UEFA di illuminare con i colori arcobaleno lo stadio di Monaco di Baviera in occasione di Germania-Ungheria di questa sera.

Legge anti Lgbt tra i temi a cena leader 27 domani
La legge ungherese anti Lgbt sarà uno dei temi che saranno discussi domani alla cena dei leader europei riuniti a Bruxelles per la due giorni del Consiglio europeo. Il tema sarà discusso in modo informale e non sarà presente nelle conclusioni. Intanto il presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha scritto oggi alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, chiedendo alla Commissione di adempiere agli obblighi previsti dai trattati dell’Ue per garantire il rispetto dello stato di diritto in tutti gli Stati membri. “Siamo convinti che vi siano alcune flagranti violazioni dei principi dello stato di diritto da parte di alcuni Stati Membri che devono essere sanzionate - ha detto Sassoli -. Naturalmente, in assenza di reazioni da parte della Commissione nei tempi assegnati dai Trattati, agiremo contro di essa alla Corte di Giustizia”. Oggi Ursula von der Leyen, rispondendo ai giornalisti che le chiedevano un commento sulla legge anti Lgbt, ha affermato che “la legge ungherese è una vergogna, discrimina persone sulla base dell’orientamento sessuale va contro i valori fondamentali dell’Ue. Noi non faremo compromessi su questi principi”. Dal canto suo il governo ungherese, per replicare, ha usato le stesse parole della von der Leyen. “La dichiarazione della presidente della commissione europea è una vergogna perché basata su asserzioni false” sottolinea il governo di Budapest in una nota, aggiungendo che ciò dimostra “un’opinione politica di parte senza che sia stata condotta prima una imparziale valutazione”. Fra le varie voci di condanna alla legge ungherese anti Lgbt anche quella della cancelliera tedesca Angela Merkel: “Considero questa legge sbagliata e incompatibile con la mia concezione della politica”, ha detto la Merkel rispondendo a domande in Parlamento. “L’Europa è sinonimo di libertà e tolleranza”, che “costituiscono la base del nostro stile di vita e del nostro successo”, ha scritto dal canto suo su Twitter il presidente del gruppo del PPE al Parlamento europeo, Manfred Weber. “Per proteggerlo non c’è posto per leggi che vanno contro le libertà fondamentali delle persone. Supportiamo pienamente von der Leyen che sostiene fermamente questi valori e le nostre leggi ovunque in Europa”, conclude Weber. Intanto salgono a 17 i Paesi Ue che si sono uniti all’iniziativa del Belgio a difesa dei diritti Lgbtiq in Europa, ha precisato la ministra degli esteri belga, Sophie Wilmes su Twitter. I Paesi sono Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Svezia, Lettonia, Italia, Grecia, Austria e Cipro. Nella dichiarazione congiunta i Paesi si dicono “fortemente preoccupati” per la legge anti Lgbtq approvata dall’Ungheria e chiedono alla Commissione europea di intervenire.

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