Sport
Arresto cardiaco? “Raro, ma mai da escludere”
Foto CdT/Zocchetti. Nell’immagine un ECG al Centro dello Sport dell’Ars Medica di Gravesano
Foto CdT/Zocchetti. Nell’immagine un ECG al Centro dello Sport dell’Ars Medica di Gravesano
Redazione
3 anni fa
Il cardiologo dello sport Andrea Menafoglio commenta quanto avvenuto oggi al danese Eriksen. “Con ogni probabilità, l’atleta non subirà conseguenze”

“Con ogni probabilità, Eriksen è stato vittima di un arresto cardiaco: ha avuto infatti una perdita di conoscenza prolungata e si è ripreso solo dopo la rianimazione effettuata dall’équipe medico-infermieristica”. A confermarcelo è Andrea Menafoglio, cardiologo dello sport presso l’Ente ospedaliero cantonale. “L’intervento dei soccorritori è stato molto rapido: con ogni probabilità, l’atleta non subirà conseguenze del presunto arresto cardiaco. Ciò che è successo – spiega il medico – è estremamente raro. Accade davvero di rado che un giovane abbia un arresto cardiaco durante la pratica sportiva. L’incidenza di questi eventi è compresa fra le 2 e 3 unità all’anno su 100mila soggetti. Ed è ancora più sorprendente che questo sia avvenuto a un atleta professionista, poiché gli appartenenti a questa categoria sono sempre molto controllati. Ogni anno, infatti, per ottenere la licenza di sportivo professionista, devono essere sottoposti a una serie di esami cardiologici, anche abbastanza approfonditi”.

“Raro, ma non imprevedibile”
Il dottor Menafoglio precisa che sebbene l’incidente di Eriksen sul campo sia un fatto molto raro, non poteva essere “escluso del tutto: sappiamo infatti che, nonostante i ripetuti esami approfonditi, circa un terzo degli arresti cardiaci non sono prevedibili”.
“Le cause di questi eventi nei giovani – prosegue il cardiologo – sono da ricercare nelle malattie del muscolo cardiaco, come le cardiomiopatie, oppure in malattie elettriche del cuore o delle coronarie. Tuttavia, anche facendo degli esami approfonditi – ribadisce Menafoglio – questi problemi a volte non possono essere diagnosticati”.

Un esame raccomandato ogni due anni
Almeno a livello europeo e svizzero, esistono la raccomandazione per i ragazzi che si sottopongono ad attività fisiche intense di presentarsi regolarmente a un esame cardiologico di base. In Svizzera, questo avviene di solito ogni due anni ed è composto da un esame clinico e da un elettrocardiogramma.
Le immagini giunte in diretta da Copenaghen hanno scosso molti. Non è infatti la prima volta che incidenti simili avvengono su campi di calcio o in partite e allenamenti di altri sport. “Se c’è una lezione da trarre – conclude il dottor Menafoglio – quanto successo oggi è eccezionale, ma a titolo generale, un esame di base è consigliato a tutti”.

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata