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Partito Comunista - Ufficiali svizzeri sul libro paga delle aziende militari USA: che siano espulsi dall’esercito!
Redazione
3 anni fa

Ufficiali svizzeri sul libro paga delle aziende militari USA: che siano espulsi dall’esercito!

L’esercito svizzero perde il pelo ma non il vizio: aver vinto la votazione per l’acquisto dei nuovi aerei da combattimento con solo 8’000 voti di scarto non è servito da lezione né allo Stato Maggiore Generale né al Consiglio federale, la cui credibilità è ormai rasoterra. Dopo aver escluso - con una precisa scelta di campo geopolitica - gli aerei prodotti da paesi come Cina e Russia, così da vincolare ubbidientemente la difesa aerea svizzera alla sola tecnologia euro-americana (cioè alla NATO), quando un esercito di un paese neutrale dovrebbe invece diversificarla (come fanno anche paesi membri della NATO un po’ più furbi di noi), ora scopriamo che vi sono ufficiali svizzeri che figurano direttamente sul libro paga delle industrie belliche statunitensi. Uno scandalo!

È vergognoso che il colonnello Theo Staub, incorporato per di più presso lo Stato Maggiore Generale, sia stato assunto come consulente della ditta aeronatuica Lockheed Martin Corporation, una di quelle che vuole venderci i suoi prodotti. Questo alto ufficiale del nostro esercito si trova in un conflitto di interesse, per usare un eufemismo, imbarazzante. Ma la ministra della difesa Viola Amherd non interviene come dovrebbe: cioè espellendo dall’esercito questi personaggi (perché ce ne sono sicuramente altri)!

L’assunzione di ufficiali svizzeri da parte di marchi dell’industria bellica nordamericana non è solo sconveniente, ma è un dato politicamente gravissimo. Ricordiamoci che queste aziende testano i propri ‘prodotti’ bombardando paesi sovrani di tutto il mondo, a cui gli USA ritengono di dover dare lezioni di democrazia: un paese che si vuole neutrale come la Svizzera dovrebbe agire molto diversamente. Inaccettabile nascondersi pure dietro il sistema di milizia: lavorare direttamente per dei produttori militari stranieri significa compromettere la nostra sovranità nazionale e quindi l’indipendenza politica delle forze armate di un paese neutrale.

Avevamo già denunciato nel 2019 l’asservimento di troppi ufficiali agli interessi euro-atlantici, contestando ad esempio le parole filo-NATO pronunciate alla RSI dal divisionario Claude Meier, capo dello Stato Maggiore Generale. Lo ribadiamo oggi: a promuovere l’atlantismo più spinto troviamo (per assurdo, ma neanche troppo) proprio i vertici del nostro esercito che dovrebbero invece essere i “campioni di patriottismo”; a difendere la nostra sovranità nel contesto del multipolarismo troviamo invece il Partito Comunista!

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