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Isabella, Nava, Roncelli, Tonini - A Natale puoi...
Redazione
3 anni fa

Il quadro si mostra desolante: non ci saranno aperitivi, ritrovi natalizi, cene aziendali. In questi ultimi mesi del 2020 cresce la consapevolezza che i tradizionali momenti aggregativi di Natale e di fine anno con i colleghi di lavoro rappresentano un potenziale pericolo di contagio. E dunque sono – anche legittimamente, teniamo a sottolineare – considerati focolai da evitare. Così le numerose cene di Natale, gli aperitivi di fine anno e altri incontri conviviali, non si terranno. Per delusione di dipendenti, esercenti, ristoratori, servizi di catering. Ma siamo sicuri sia l’unica strada percorribile? L’annullamento di ogni tipo di ritrovo è certamente la soluzione più semplice. Ma è anche la migliore? A detta di chi scrive, una soluzione innovativa potrebbe essere quella di cercare collaborazioni con le attività locali, siano esse ristoratori, esercizi o negozietti di paese. Realtà che soffrono, per svariati motivi. E che oggi hanno bisogno un aiuto: dallo Stato evidentemente ma anche da noi tutti – cittadine e cittadini – che nel nostro piccolo possiamo dare una mano. Pensando globale ma agendo locale.

E allora anche le direttrici e i direttori d’azienda hanno una responsabilità. Se è vero che la loro priorità numero uno è oggi quella di salvare l’attività e garantire anche in futuro i posti di lavoro – e quindi dignità – è anche vero che riconoscere gli sforzi straordinari delle collaboratrici e dei collaboratori aziendali che negli ultimi mesi sono stati confrontati con situazioni mai vissute in precedenza, potrebbe essere socialmente responsabile. E apprezzato.

Se il budget (previsto a preventivo) e la situazione lo dovessero permettere, per sostenere le attività locali e premiare i collaboratori, invitiamo coloro che hanno a cuore il territorio ticinese e le sue realtà a pensare un po’ fuori dagli schemi: mancherà una parte di convivialità di gruppo ma almeno viviamo. Vive il nostro Ticino, e vivono le sue realtà, che lo ricordiamo per oltre il 90% sono piccole e medie imprese con meno di 10 collaboratori. Vivono anche grazie a un’azione di PromoTicino. Nessun obbligo ma un caldo invito che permetterebbe alle aziende di sostenere altre attività che oggi, dopo aver investito nell’aggiornamento delle misure di protezione, soffrono. Perché la crisi attuale rischia di portare al collasso le strutture sanitarie ma non sottovalutiamo la crisi economica e sociale che da essa potrebbero derivare. Nessuno lo vuole. Arriva il periodo natalizio, mettiamo fieno in cascina. Diversamente. Con #PromoTicino.

Claudio Isabella, gran consigliere PPD
Andrea Nava, segretario cantonale PLR
Evaristo Roncelli, vicepresidente cantonale PS
Stefano Tonini, gran consigliere Lega

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