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Davide Pedrioli - A Bellinzona si sta attuando una concreta politica ambientale: forse non tutti se ne sono accorti ?
Foto CdT/ Chiara Zocchetti
Foto CdT/ Chiara Zocchetti
Redazione
3 anni fa

A molti è sfuggito come la popolazione mondiale è aumentata negli ultimi 10’000 anni grazie alle “rivoluzioni alimentari” che in quel periodo passò da 300’000 abitanti-cacciatori a 30 milioni di abitanti-agricoltori. Dal 1950 lo sviluppo tecnologico ed economico ha portato, pur se con tante diseguaglianze, agli attuali otto miliardi di abitanti. Ciò significa che la popolazione mondiale è aumenta incessantemente di ca. 250’000 abitanti al giorno ! Quasi un nuovo Canton Ticino al giorno dal 1950 ad oggi!!

Questi dati indicano che l’antropizzazione della terra ha portato ad una nuova società che necessita una grande mobilità. Ciò ha portato ad un’importane impronta ambientale, solo in parte da addebitare alla mobilità, e si è entrati in una fase di surriscaldamento climatico impongono una reazione “di sistema”. Uno dei mantra più in voga è quelle che si deve frenare, diminuire le distanze di spostamento, diminuire gli spostamenti e, infine diminuire la velocità. Una specie di ritorno al passato. In questo periodo elettorale, dove gli slogan semplicistici di facile presa vanno alla grande, è interessante ascoltare come su tanti temi non c’è più né destra né sinistra, al punto per capire quale sia il “credo” di tanti candidati si deve aspettare i “titoli di presentazione partitica”.

Le nostre Autorità hanno posto priorità sugli aspetti territoriali già a fine degli anni sessanta e quelli ambientali negli anni ottanta. In un sistema federalista ogni Autorità ha dei precisi ambiti di competenza dove la Svizzera ha mantenuto il principio basato su regole elaborate a livello di Confederazione ed attuazione a livello locale e regionale. La ripartizione dei finanziamenti dall’alto verso il basso premia chi è virtuoso e concreto. I Piani di agglomerato svizzeri, pur se “oggetti strani”, sono una delle espressioni più concrete di questa politica.

Il Bellinzonese ha saputo da un paio di decenni intrepretare al meglio questa nuova situazione con una concreta politica basata sulla realizzazione di diverse opere, in gran parte finanziate da Confederazione e Cantone (fino all’80% !), coordinate in un piano d’assieme. Questa politica è passata inosservata anche in questo periodo elettorale perché le opere, cioè gli elementi visibili, sembrano spersi e sparsi nel tempo. Inoltre dal momento della loro pianificazione all’entrata in esercizio passano anche, e mai volentieri, dieci anni. Il vantaggio di questo sistema svizzero è dato dal fatto, come disse un saggio Politico ticinese alcuni anni fa, che quando un progetto è pianificato, poi vien realizzato.

In concreto nel Bellinzonese negli ultimi dieci anni sono stati rinnovati la stazione di Bellinzona, denominata centro intermodale, le due stazioni di Castione e Giubiasco. Sono poi state realizzate tre passerelle (Gnosca, Galbisio e Monte Carasso), è stata potenziata la rete del trasporto pubblico e una rete di percorsi ciclabili. Nei prossimi anni saranno aperte altre due passerelle (Gorduno e Torretta), la nuova stazione TILO di Piazza Indipendenza ed il semisvincolo (a quasi trent’anni dalla sua pianificazione). Seguiranno la stazione TILO ai Saleggi, dove sorgerà il nuovo Ospedale regionale (guai a chiamarlo .. cantonale).

Questa è politica ambientale concreta ed accorta che nelle altre aree urbane ticinesi non si ritrova se non negli investimenti miliardari nel Luganese. Credo che per chi vuol entrare nelle stanze dei bottoni di Bellinzona perlomeno un minimo di umiltà e riconoscenza per chi ha condotto questa politica regionale negli ultimi vent’anni sia dovuta.

Come disse Obama qualche anno fa : ...”Siamo dalla parte giusta della storia, restiamoci”,

Ing. Dipl ETH-Z Davide Pedrioli, Consigliere comunale PPD.

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