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Daniele Dell’Agnola -Una Biasca cultura da discutere
Redazione
3 anni fa

Da domani, 12 aprile, presso il Salone Olimpia a Biasca, le persone interessate potranno visionare il progetto dei nuovi stabili che verranno edificati nell’area Bosciorina, dove saranno integrati l’istituto scolastico, una “casa della cultura” con la Bibliomedia e una struttura per gli anziani. Nel frattempo si sta costruendo una sala concerto accanto alla Casa Cavalier Pellanda, in uno spazio che potrebbe ospitare eventi di rilievo non solo regionale. Si tratta di 35 milioni di franchi che lo Stato investe tra l’altro in una scuola comunale e in una biblioteca (istituzioni svincolate dall’esigenza di realizzare profitti) dimostrando lungimiranza.

In una mozione firmata da un terzo dei consiglieri comunali, inoltrata a giugno 2019, si chiedeva all’esecutivo di riflettere sui contenuti educativo/culturali, proprio in vista di queste opere che definiranno spazi d’incontro molto importanti per la comunità. La stessa mozione, dopo le procedure democratiche, sarà votata nel prossimo consiglio comunale di lunedì 12 e martedì 13 aprile.

Nell’atto parlamentare si pone l’accento sull’esigenza di definire dei contenuti e un’identità di una “Biasca culturale”. Non credo però che lo Stato, in questo caso il Comune di Biasca, debba occuparsi per forza di pianificare e dirigere le attività culturali nel loro insieme, mettendo in campo risorse finanziarie ulteriori e ingaggiando nuove figure professionali. Nella regione vi sono infatti molte associazioni (e persone) competenti (perché già professionisti nei loro settori) in grado di promuovere iniziative di notevole interesse regionale, anche se a volte sconnesse tra di loro.

Quando questo periodo di libertà limitate nelle relazioni e nei movimenti finirà, dovremo raccogliere l’enorme sfida di riappropriarci della nostra autonomia come cittadini attivi nelle associazioni culturali e ricreative per sostenere il comune nella realizzazione di contenuti (magari anche coerenti in un disegno d’insieme) che facciano germogliare gli spazi costruiti. Abbiamo bisogno quindi di un accordo tra singole persone impegnate nelle realtà associative in modo da contribuire alla proposta culturale. Ci vuole libertà, creatività, spirito d’iniziativa e dialogo.

Nel mio intervento che precederà il voto alla mozione proporrò l’idea di costituire una cordata spontanea (nelle cordate ci si parla, per arrivare in vetta), politicamente trasversale, ma soprattutto d’interesse, per aiutare il Municipio e il dicastero cultura a ragionare sui contenuti delle proposte culturali future: tra le dimensioni che si potrebbero individuare, voce delle famiglie (letture, libri, spettacoli, attività per bambini, conferenze), musica e voce della memoria (jazz, classica, letture sceniche), voce del territorio (eventi nei luoghi all’aperto). Ma forse questa proposta è da rivedere, bocciare, ridiscutere. Chissà. Il Masterplan presentato qualche giorno fa ci dà delle indicazioni preziose. Il libro dedicato alle poesie di Spartaco Rossi e il sentiero poetico, realizzato grazie a molte persone (del comune, del circolo cultura, del patriziato) con i testi letti dal poeta scaricati tremila volte con i cellulari, dimostrano come sia possibile coinvolgere il pubblico.

In passato a Biasca abbiamo ospitato eventi anche molto importanti (a volte snobbati dai media, come nel caso di Richard Galliano nella chiesa di San Pietro nel 2013) e c’è stato chi è stato in grado di realizzare dei musical coinvolgendo migliaia di persone: giovani, famiglie, attori, ginnasti, aziende, pubblico di ogni età.

Per questi e per altri motivi non possiamo, ora, investire milioni di franchi, permettendoci di non tentare un discorso coerente, tra Circolo cultura, Teatro TAN, Petronilla in scena, Filarmonica, La Favola, le scuole di musica, Jazz a Primavera e altre realtà che involontariamente avrò dimenticato. Se ne abbiamo la possibilità, diamoci da fare come cittadini liberi di creare novità insieme.

Daniele Dell’Agnola, Pres. Circolo cultura Biasca, autore, candidato al CC per il PLR

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