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Bruno Storni - Legge sulla CO2, costi o risparmi?
Redazione
3 anni fa

Si parla tanto e con tante cifre sballate su quanto ci costerà la nuova legge sul CO2, mettendola sempre e solo su una questione economica, intanto registriamo i primi tenui segnali del cambiamento climatico che già costano eccome, dall’invasione di neofite alla zanzara tigre, ma anche alle bombe d’acqua come quella di fine agosto che solo al Comune di Gordola è costata 700mila franchi, al quale va aggiunto quando pagato dalle assicurazioni. Non si parla del permafrost che si scioglie, per le nostre Alpi vuol dire crolli come al Piz Cembro, mentre in Siberia, Alasca e Canada causa il rilascio di metano e CO2 congelato nel terreno con un’accelerazione irreversibile del riscaldamento climatico.

Tiene banco il prezzo della benzina sul quale già ora gli importatori possono prelevare fino a 5 cts/l per finanziare la compensazione il 15% del CO2 dai carburanti fossili, compensazione che però costa solo 1,5 cts/l.

Compensare significa che le emissioni di CO2 che produciamo consumando benzina o diesel devono essere compensate da misure che riducono in altri ambiti la produzione di CO2, per esempio nell’utilizzazione del calore residuo, nell’aumento dell’efficienza energetica degli edifici, nell’utilizzo di biogas, nell’impiego di carburanti liquidi ottenuti da materie rinnnovabili e diverso altro.

Con la nuova Legge in votazione gli importatori di carburanti dovranno gradualmente aumentare la compensazione fino al 75% nel 2030 il 75% da pagare con un prelievo massimo di 12 cts per litro di benzina. La compensazione potrà avvenire in buona parte all’estero riducendo i costi che si stima si fermeranno a 4-5 cts/l.

Ma ammesso e non concesso la compensazione richieda nel 2030 il massimo di legge, 12 cts/l, avremo per rapporto al 1,5 cts/l attuale un aumento effettivo di 10,5 cts/l che corrisponderebbe a più 6,5% sul prezzo attuale di circa 1,6 Fr/l. Nel contempo con la nuova Legge le case automobilistiche dovranno diminuire i consumi delle nuove automobili (ma anche furgoni e mezzi pesanti), come già nella legge attuale che aveva posto il limite per il 2018 di 130 gCO2/km, nel 2000 eravamo a 200 gC02/km.

Concretamente i consumi medi delle nuove automobili da 8,6 l/100km nel 2000 sono scesi agli attuali 5,6 l/100km, per il 2030 l’obiettivo è 60 gCO2/km cioè 2.5 l/100km.

La durata di vita media di un’automobile è 8-10 anni quindi il parco veicoli nel 2030 avrà un consumo medio di almeno il 30% minore all’odierno. Una diminuzione ampiamente superiore al 6,5% del massimo per la compensazione. Parliamo del 2030 solo allora avremo la compensazione massima del 75% sui consumi del parco veicoli del 2030. La spesa pro capite per il carburante diminuirà nettamente!

A questo aggiungiamo l’aumento dell’offerta del trasporto pubblico anche nelle regioni periferiche, ad esempio il bus ogni mezzora da Cavergno a Locarno con il primo in partenza alle 5:12 e l’ultimo che arriva alla 1:42, permetterà a più gente di usare meno l’automobile.

Non dimentichiamo che dal 2021 con l’aumento dell’offerta di Trasporto pubblico il Cantone ha aumentato il credito quadro per il quadriennio 2020-23 a 460 mio dai 280 del quadriennio precedente e solo per il potenziamento dei servizi autobus sono stati assunti 400 nuovi conducenti.

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