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Fra le polemiche, Facebook potrebbe rivoluzionarsi
Redazione
2 anni fa
Attesa la conferenza annuale del gruppo in cui potrebbero arrivare importanti novità per l’azienda e gli utenti. Le notizie più attese riguardano il metaverso

Dall’inizio dell’anno le azioni di Facebook sono cresciute dell’11%, un dato che stride con la bufera che si è scatenata contro l’azienda e contro il suo fondatore Mark Zuckerberg. Inchieste giornalistiche, denunce pubbliche, la panne del 4 ottobre. Al di là dell’imbarazzo e delle scuse, ma non di spiegazioni più consistenti, l’azienda ha risposto facendo crescere l’attesa in vista della Facebok Connect di oggi, la conferenza annuale del gruppo, in cui si dice potrebbero arrivare importanti novità per l’azienda e per gli utenti. Si parla dell’annuncio di un nuovo nome, di una nuova entità che controllerà le aziende gestite a Menlo Park (facebook, instagram, whatsapp, Oculus, ecc). Una mossa sulla falsariga di quanto fatto da Google con la costituzione di alphabet, un conglomerato che controlla i molteplici ambiti del colosso del web.

Il metaverso
Le comunicazioni più attese, se effettivamente ci saranno, riguardano però il metaverso, un progetto in cui i meccanismi del social network si trasferiscono in una realtà virtuale. Una sorta di “second life” con il beneficio della tecnologia digitale di oggi, che partirebbe da una rete di quasi 3 miliardi di utenti attivi e 28,5 miliardi di fatturato ricavato dagli spazi pubblicitari. Al posto di essere chinati su un telefono, porteremo degli occhiali per la realtà virtuali, immersi in un mondo digitale, in cui vivere una vita da avatar, in mezzo ad altri avatar. Per realizzare questa visione Facebook ha previsto d’investire 10 miliardi il prossimo anno e ha annunciato l’assunzione di 10mila sviluppatore solo in Europa. Comunicazioni che fanno fremere investitori e addetti ai lavori per questa nuova era di internet.

Facebook Papers
In tutte queste promesse virtuali, ci sono però anche i fatti reali e il lato oscuro dell’azienda, portato alla luce dallo scandalo di Cambridge analytica e da una serie di fughe di notizie e dati avvenute in questi anni. Due giorni fa l’ex data scientist di Facebook Frances Haugen è stata ricevuta dal parlamento britannico. In oltre due ore e mezza di audizione ha ripetuto quanto già detto di fronte al senato americano: l’azienda sarebbe orientata al solo profitto e favorirebbe la polarizzazione delle opinioni. Accuse rispedite al mittente dal social media. Haugen ha inoltre fornito 10mila pagine di documenti interni dapprima al Washington Post e in seguito ad un consorzio di 17 testate di tutto il mondo. Documenti che mostrerebbero responsabilità e inadempienze dell’azienda e del suo CEO, che sono stati nominati “Facebook Papers”.

Attivissimo: “Grande fermento di idee”
Ai microfoni di Ticinonews Paolo Attivissimo, esperto di tecnologia e giornalista informatico, ha detto di ritenere “improbabile” la sostituzione di Zuckerberg ai vertici dell’azienda (il problema è di tipo tecnologico) e si è espresso sulle novità del metaverso e cosa comporterà. “C’è un grande fermento di idee, ma tutto questo si basa su una visione molto americanocentrica”, ha commentato.

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