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Fridays for future, si torna in piazza
Immagine Shutterstock
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Keystone-ats
2 anni fa
La voce dei Fff si è levata ad esempio per le strade di Melbourne o di New South Wales in Australia e Matarbari e Feni in Bangladesh con cartelloni di protesta contro le industrie dei combustibili fossili

Dall’Artico all’Antartico, dall’Australia al Giappone, dall’Indonesia al Pakistan passando per l’Europa oggi torna in piazza il movimento Fridays for future (Fff, venerdì per il futuro), con un “Global climate strike” (sciopero climatico globale) che vuole coinvolgere tutto il mondo, non solo i giovani ispirati dall’attivista svedese per il clima Greta Thunberg, ma persone di tutte le età e professioni, anche scienziati, che a tre anni dalla prima manifestazione continuano la lotta a difesa della Terra dal cambiamento climatico. Ma in questa occasione in molti protestano anche contro la guerra in Ucraina e contro tutte le ingiustizie sociali.

La voce dei Fff si è levata ad esempio per le strade di Melbourne o di New South Wales in Australia e Matarbari e Feni in Bangladesh con cartelloni di protesta contro le industrie dei combustibili fossili che danneggiano l’ambiente e le comunità locali, contro i politici che promettono ma non passano all’azione.

Scienziati per il futuro (Scientists for future), un’iniziativa ambientale internazionale fondata da un gruppo di scienziati in Germania, Austria e Svizzera a sostegno del movimento studentesco Fff, dall’Artico hanno postato su twitter una foto con uno striscione in cui dicono “Forniamo i fatti. È tempo di agire”, mentre dall’altra parte della Terra, alla stazione di Neumayer, la protesta avverte che “il ghiaccio dell’Antartide occidentale si sta sciogliendo troppo velocemente, dobbiamo dire basta ai combustibili fossili, pace e giustizia”.

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