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«Non «sento dentro» la musica se canto in dialetto basilese»
Da spensierata cantante pop a cantautrice consapevole. La potente voce di Anna Rossinelli appassiona il suo pubblico e la sua flessibilità stilistica è sorprendente. Foto: Dominik Plüss
Da spensierata cantante pop a cantautrice consapevole. La potente voce di Anna Rossinelli appassiona il suo pubblico e la sua flessibilità stilistica è sorprendente. Foto: Dominik Plüss
Redazione
3 anni fa
Sorprendere è da lei: Anna Rossinelli era una musicista di strada e poi ha rappresentato la Svizzera all’Eurovision Song Contest. Al concerto in live streaming alla Baloise Session @home avrà come special guest la vincitrice del «SRF 3 Best Talent» Caroline Alves.31 maggio alle ore 18.30: concerto in live streaming con Anna Rossinelli

Anna è da un po’ che non abbiamo tue notizie. Come hai sopportato l’isolamento forzato finora?
Anna Rossinelli: ho fatto oggetti in terracotta, ho cucinato un sacco di pane e provato moltissime ricette della Granola di Tanja Grandits. Ero in vena di cucinare. Quando mi ha annoiato anche questo ho ripreso a scrivere canzoni.
All’inizio della tua carriera illuminavi l’ambiente pop svizzero come un raggio di sole. I brani del vostro album attuale «White Garden» suonano più tetri, mistici e disarmonici. Come mai?
Mi ero appena separata da Georg, che fa parte del gruppo. Sarebbe strano se questo non si percepisse nella nostra musica. Era un periodo doloroso ed è stato difficile anche separarmi da una persona con cui sono stata così tanto tempo: 12 anni! Ovviamente vogliamo rimanere insieme nella band. Anche per Manu trovarsi sempre in mezzo non è stato facile.
È anche un album ispirato dal coronavirus?
Lo abbiamo registrato prima della pandemia. Ma perché no? A volte quando sono triste vorrei abbandonarmi alla tristezza per sfogare tutto. Altre volte voglio essere forte, rialzarmi, andare avanti, camminare sulla Mittlere Brücke e sentirmi di nuovo un essere umano. Poi ascolto musica che mi solleva il morale.
Canti le tue canzoni in inglese. Perché non in dialetto basilese?
Non «sento dentro» la musica se canto in dialetto basilese. Non significa però che non mi piaccia la musica in dialetto. Ascolto Sophie Hunger e trovo eccezionali Endo Anaconda e la sua band Stiller Has! Ma se dovessi cantare qualcosa in dialetto basilese suonerebbe strano. Semplicemente non va.
Il 31 maggio terrai un concerto in live streaming alla Baloise Session @home. Che rapporto hai con la Baloise Session?
Sono già stata a un paio di concerti e mi hanno dato la possibilità anche di suonare. È il festival più importante a Basilea e ospita le più grandi star. A proposito: alla Baloise Session @home ho come special guest la prima vincitrice della Svizzera romanda del «SRF 3 Best Talent» Caroline Alves.
A cosa punti con la tua musica?
Vorrei che una volta un’intera sala cantasse insieme a me una mia canzone. Questo però succede più che altro con le canzoni in svizzero tedesco. Sarebbe un buon motivo per scrivere una canzone in dialetto: tutti canterebbero insieme a me!

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